Consob, lo sciopero contro Savona: «Gestione arrogante e poco trasparente»

Iniziativa unanime di 7 sigle

Sabato 13 Aprile 2024 di Andrea Bassi
Consob, lo sciopero contro Savona: «Gestione arrogante e poco trasparente»

Un lavoratore su due della Consob ha incrociato le braccia.

La notizia è doppia. La prima è il successo di uno sciopero, dopo che da tempo ormai le proteste sindacali raccolgono adesioni da prefisso telefonico. Hanno aderito 325 dipendenti su 563 non dirigenti. Più del 50% anche se si contano i 70 dirigenti. Ma la notizia più grossa è che lo sciopero ha riguardato il personale di un’Autorità come la Consob. Una istituzione del Paese che in passato ha fatto parlare di se soltanto per gli interventi tesi a fare in modo che sul mercato dei capitali si svolgesse una partita “equa”. Cos’è allora che ha spinto i dipendenti della Consob ad un’azione così eclatante e per la prima volta unitaria? Lo sciopero di tutte le sigle sindacali, è stato proclamato «per chiedere un deciso cambio di rotta nella gestione del personale».

Sul banco degli imputati è finito il presidente Paolo Savona, economista di lungo corso, già ministro dell’industria del governo Ciampi, indicato nel listino dei ministri del primo governo Conte, quello sostenuto dal Movimento Cinque Stelle e dalla Lega, come titolare dell’Economia, ma poi dirottato su un ministero minore, quello degli Affari europei, per i dubbi, scrissero all’epoca i giornali, del Colle per le sue posizioni anti-euro. «L’iniziativa», ha scritto la Uilca in una nota, «è stata assunta per denunciare la gestione arrogante della Commissione che, oramai da tempo, continua a negare ogni forma di ascolto e dialogo con il sindacato e, soprattutto, a svilire le professionalità presenti nell’Autorità». Secondo i sindacati, i funzionari della Consob sarebbero finiti in una sorta di limbo. Ci sarebbero ritardi «pluriennali» delle sessioni di avanzamento. La riforma dell’area manageriale (l’80% dei dipendenti Consob è in quest’area) è entrata in vigore con 5 anni di ritardo rispetto alla Banca d’Italia e ad oggi non è stato effettuata nessuna progressione economica o di carriera. 

Il passaggio

E i ritardi, protestano i sindacati, continuerebbero ad essere accumulati. Ma viene contestata anche una «scarsa trasparenza» di alcune scelte gestionali, «frutto», dicono sempre i sindacati, «di logiche e metodologie della Commissione del tutto incompatibili con il rilievo istituzionale dell’Autorità». Savona sarebbe insomma accusato di una gestione «verticistica e politica». Un comportamento che, secondo le sette sigle sindacali che hanno proclamato lo sciopero, rischia anche «di minare la credibilità e la reputazione della Consob, che le lavoratrici e i lavoratori vogliono preservare e salvaguardare».

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