In Kamchatka come sulla Luna: viaggio alla scoperta della Russia più estrema

Martedì 17 Maggio 2016 di Sabrina Quartieri
Kamchatka (© Carla Milone - Il Tucano Viaggi Ricerca)

Più che un viaggio, si tratta di una grande avventura alla scoperta dei paesaggi lunari di una terra primordiale. Incontaminata e considerata tra le più selvagge al mondo, dominata da foreste, sorgenti calde, vulcani innevati e allevatori di renne, la lontana Kamchatka, nella Russia più estrema e orientale, è stata aperta agli stranieri solo nel 1992. La maggior parte della penisola, desolata e carente di infrastrutture turistiche, è quasi impossibile da visitare, se non al seguito di un tour operator. Ecco che allora, a proporre un’esperienza di eccezionale interesse naturalistico, è Il Tucano Viaggi Ricerca. Via Mosca, si vivrà l'emozione di sorvolare in elicottero gli incredibili scenari della Valle dei Geyser e di entrare in contatto con le comunità nomadi degli Even, gli affascinanti allevatori di renne.

 
IL VIAGGIO TAPPA DOPO TAPPA

Raggiungere la Kamchatka richiede diverse ore di volo, oltre a uno scalo a Mosca. Per questa ragione la vacanza ha inizio proprio in questa affascinante capitale. Sviluppata intorno al Cremlino, la città verrà visitata partendo dalla Piazza Rossa, per passare poi all’imponente fortezza edificata prima in legno e poi ricostruita in muratura nel Medioevo. Tappa obbligata, l’Armeria del Cremlino, con i favolosi gioielli, le preziose opere d’arte, le eleganti carrozze e gli abiti pregiati cuciti con fili d’oro. Tra Mosca e Petropavlovsk Kamchatsky, capitale della Penisola, c’è di mezzo un lungo volo: protetta da una baia, questa località di stampo sovietico abitata da 250mila abitanti ha vissuto un importante sviluppo: negli anni sono fiorite in città numerose industrie, legate soprattutto alla pesca e alla cantieristica navale; notevoli sono poi i grandi centri di ricerca scientifica, tra cui l’Istituto di Geologia Vulcanica e Geochimica e l’Istituto di Vulcanologia. Dopo un giro tra i luoghi più significativi di Petropavlovsk, si rientra in hotel per riposare, in attesa di un’esperienza indimenticabile (ma facoltativa) in programma per la giornata successiva.

Si tratta dell’escursione in elicottero alla Valle dei Geyser. Nascosto in uno dei canyon della riserva Kronotsky, lo scenario naturale che si presenta si compone di 22 grandi geyser in attività e di una ventina già estinti. Dopo un periodo di chiusura per via della frana nel giugno 2007, oggi la valle è di nuovo aperta, ma è stata necessaria una modifica dell’accesso ai soffioni, visto che alcuni di loro non sono più raggiungibili a piedi. Oltre a sorvolare i vulcani Karymsky e Maly Semyachik, e la caldera di Uzon (dove più di mille sorgenti calde ribollono a temperature che sfiorano i 98° C), nel corso della giornata sono previste una camminata di un paio d’ore tra i geyser e un’altra passeggiata più breve intorno ai laghi sulfurei di Bannoye e Khloridnoye. Poi, ancora dall’alto, si ammirerà il corso del fiume Zhupanova, circondato da boschi verdi e rigogliosi, oggi rifugio di numerosissime specie di uccelli. Infine, si raggiungerà la sorgente termale di Paratunka, per godersi un po’ di quiete e di relax.

Si riparte la mattina del sesto giorno a bordo di un veicolo speciale a sei ruote motrici: destinazione Milkovo, da cui si prosegue in direzione nord fino a raggiungere il campo attrezzato di Kozyrevsk, una zona boscosa lungo le rive del fiume Kamchatka. Le due giornate successive sono dedicate all’esplorazione del complesso vulcanico di Tobalchik e delle sue falde, con lo straordinario paesaggio lunare creato dopo l’eruzione della metà degli anni ’70, quando si è aperta la grande spaccatura che ha modificato la morfologia del territorio circostante. Oggi, tutto intorno al vulcano si possono ammirare incredibili coni di scorie, alti fino a 300 metri. Imperdibili quelli del versante settentrionale e gli scenari quasi apocalittici della foresta pietrificata. Il viaggio continua verso il villaggio di Esso, dove intorno si sono insediate numerose comunità di Even, ovvero i famosi allevatori di renne, popolo autoctono della Kamchatka. 


Già dalla cena si entra subito nelle atmosfere locali più tipiche, grazie allo spettacolo di musiche tradizionali durante il momento conviviale. Condizioni climatiche permettendo, il decimo e l’undicesimo giorno saranno ancora più speciali: a bordo di un elicottero si proverà a raggiungere un campo di allevatori nomadi, per trascorrere un po’ di tempo insieme e conoscere le loro attività quotidiane. Diversamente dai Koryak e dai Chukchi, gli Even si occupano di mandrie poco numerose, renne che utilizzano soprattutto per il trasporto e non per sfamarsi. Per procacciare cibo, infatti, si preferisce cacciare con l’aiuto dei cani, renne selvatiche, volpi e pecore di montagna. Si rientra ad Esso in serata, perché il mattino seguente è in programma un’interessante visita al Museo Etnografico, dove vengono mostrati gli usi e i costumi degli Even.

Tappa successiva, quella ad Anagvai, dove nelle vicinanze si trova un villaggio abitato dagli Itelmen. Ma si riparte subito per la meta successiva, distante ben 500 chilometri: il viaggio verso Petropavlovsk, piuttosto impegnativo, propone però un tragitto immerso in una natura spettacolare, lungo gli splendidi paesaggi della valle centrale della Kamchatka: la penisola è percorsa da due catene di montagne divise da una valle fluviale e i fianchi di queste vette fatte di coni vulcanici, sono ricoperti di magnifiche foreste. Da Petropavlovsk si può raggiungere in elicottero il lago Kurilskoye e camminare lungo le sue rive per avvistare gli orsi bruni intenti a cacciare i salmoni, brucare l’erba o raccogliere le bacche (la concentrazione dei mammiferi in Kamchatka è piuttosto elevata. Pare ve ne siano almeno 6mila esemplari. Seppur di grande stazza, questi orsi sono di carattere più mite rispetto ai loro simili che vivono in Siberia e in Alaska). L’escursione prosegue sorvolando le bizzarre formazioni di pietra pomice di Kutkhiny Baty e le sorgenti calde di Khodutka, che danno vita al fiume Goryachaya.

E’ qui che ci si ferma per un caldo bagno, prima di rientrare in elicottero a Petropavlovsk. L’ultimo giorno di viaggio è dedicato all’uscita in barca, di sei ore circa, a largo della baia di Avachinskaya, per ammirare il panorama della città dal mare e l’isola di Starichkov, popolata da una moltitudine di uccelli marini. Poi, una volta rientrati, si saluta la Russia con un concerto folcloristico in una yurta e una gustosissima cena a base di pesce e altre specialità. Informazioni: il viaggio è in programma dal 14 al 28 agosto ed è previsto un accompagnatore geologo dall’Italia. Per saperne di più: Il Tucano Viaggi Ricerca. Piazza Solferino 20, 10121 Torino; tel. 011 561 70 61; sito: www.tucanoviaggi.com; email: info@tucanoviaggi.com. 

Ultimo aggiornamento: 20 Maggio, 23:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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