Il Senegal oltre Dakar: alla scoperta della porta dell’Africa nera

Mercoledì 4 Gennaio 2017 di Sabrina Quartieri
Lompoul (foto di ASPT Agence Senegalaise de Promotion Touristique)

I suoi scenari unici, i tramonti ineguagliabili e la natura selvaggia hanno catturato i cuori di artisti e poeti. Grazie ad un popolo accogliente, a ben 700 chilometri di costa, ad un entroterra sorprendente e ad un clima ideale, il Senegal sa ripagare tutti coloro che si spingono oltre Dakar, la caotica capitale della cosiddetta “Porta dell’Africa nera”. Attraversare le sconfinate distese di deserto, ad esempio, è un'esperienza da non perdere: con gli occhi rivolti verso l’infinito, a piedi nudi ci si arrampica sulle dune di sabbia, in attesa di un indimenticabile tramonto dalle tinte dell’oro, dell’arancio e dell’indaco. Intanto, da lontano si sente il suono delle onde dell’oceano. Poi, quando il sole sparisce, la volta celeste a poco a poco si illumina di miliardi di stelle, e mentre si sorseggia un tè alla menta, la serata si anima intorno ad un grande fuoco, al suono dei djembe.
 

 

Raccontare le notti magiche del “fazzoletto” color oro a nord di Dakar, o anche la bellezza di luoghi Patrimonio dell’Umanità Unesco come l’isola di Goré e il parco nazionale Djoudj, o ancora il fascino di una metropoli come Dakar, così ricca di contrasti, è entusiasmante. Ma nessuna storia, per quanto coinvolgente potrà essere, saprà farvi cogliere l'essenza di questo incredibile Paese. Un posto che vale la pena visitare, innanzitutto perché è sicuro: in Senegal, infatti, si può passeggiare sereni sulla spiaggia, godersi una camminata e uscire la sera in tutta tranquillità, senza percepire alcun senso di pericolo. E che dire della cucina? E’ sana, leggera e appetitosa. I pitstop gourmet sono all’insegna di abbuffate di riso con pollo e verdure, ma anche di pesce o manzo con salse deliziose, come quella alle cipolle. E se i dolci sono rigorosamente a base di cocco, i succhi, originali e dissetanti, sono fatti con lo zenzero, i fiori di ibiscus e il baobab.
 
Per scoprire il Senegal più autentico, non servono tanti giorni (è sufficiente una settimana). Il viaggio comincia dalla capitale Dakar, chiassosa, colorata, cosmopolita e coloniale. In quella che viene considerata la città più europea dell’Africa, si può girovagare tra i mercati di tessuti e oggetti d’arte (come quelli di Kermel e Sandaga), oppure optare per una passeggiata a “La corniche”, con la sua lunga spiaggia che nel tardo pomeriggio diventa una palestra a cielo aperto. Interessanti da visitare, sono il monumento alla “Renaissance africane” (una struttura di 50 metri), la grande Moschea e il monastero di “Keur Moussa”, dove si acquistano prodotti fatti dai monaci e si ascoltano cori etnici religiosi. E' dalla capitale che si sale sul traghetto, in direzione isola di Gorè. Già durante la breve navigazione (non più di 30 minuti), sarà facile fare conoscenza con la gente del posto, soprattutto con le esuberanti venditrici pronte ad aprire le loro boutique. Patrimonio dell’Umanità Unesco, questo gioiellino in mezzo al mare si presenta come un dedalo di stradine sabbiose invase da coloratissime case in stile coloniale e da macchie di bouganville. Il suo triste passato, una storia di soprusi e violenze, viene invece ricordato alla "Maison des Esclaves" (Casa degli Schiavi), perché è tra le sue mura che hanno transitato migliaia di uomini, donne e bambini in catene.

Lasciata l’isola, si fa tappa al lago Retba o lac Rose, così chiamato per le sue acque, abitate da particolari alghe che producono un pigmento rosso tenue. Qui si incontreranno donne e uomini intenti a raccogliere il sale, poi, a bordo di mezzi 4x4, si percorrerà un breve tragitto del famoso rally Parigi-Dakar per raggiungere una bellissima spiaggia. Dopo la sosta al villaggio di pastori semi-nomadi Peul, sarà la volta del deserto di Lompoul, con le sue dune alte 30 metri, un luogo ideale per ammirare tramonti infuocati, passare una notte a guardare le stelle e addormentarsi abbracciati avvolti dal silenzio dei campi tendati. Dalle sconfinate distese sabbiose, si passa ad un’esperienza altrettanto straordinaria: l’attraversamento in piroga delle lagune del santuario nazionale degli uccelli di Djoudi lungo la Langue de Barbarie, una strettissima striscia di terra di 40 chilometri tra il fiume Senegal e l’oceano. Qui, all’interno del parco, è possibile avvistare numerose specie di uccelli migratori, come i pellicani e i fenicotteri.

Lasciata la riserva, ci si sposta ai villaggi saheliani di Koba e Gandiole, per incontrare i pastori nomadi e il loro bestiame, intento ad abbeverarsi in grandi pozze d’acqua. Subito dopo, si punta a raggiungere Saint-Louis o Ndar in Wolof. L’antica capitale del Senegal, rinomata per la pesca, ha un sapore coloniale tutto da scoprire ed è incantevole farlo con una rilassante passeggiata in calesse lungo le strade del caratteristico centro. Finito il tour, ci si rimette in viaggio verso Touba, la città santa della confraternita islamica Murid. La sua grande Moschea, dalle ricche decorazioni in argento, oro e cristallo, è il simbolo di un Islam tollerante, capace di convivere con altre fedi (è bene ricordare che qui non si può fumare, né bere alcolici).

Lasciati i luoghi urbanizzati, si procede verso il Toubacouta e si sale in barca per ammirare lo spettacolare delta, formato dall’incontro tra i fiumi Sine e Saloum. La vista è mozzafiato, grazie ai tantissimi canali, ai bracci di mare e ad una fitta foresta di mangrovie. Infine, gli ultimi momenti della vacanza sono dedicati a Joal-Fadiouth, uno dei centri più antichi del Senegal, con il porticciolo scoperto dai navigatori portoghesi e il villaggio che diede i natali al primo presidente del Paese, Leopold Sedar Senghor. Di fronte a Joal, si può visitare il piccolo isolotto di Fadiouth, formato da un accumulo di conchiglie. Qui si trovano dei tipici granai per il miglio, costruiti su palafitte, e un cimitero musulmano-cristiano. Prima del rientro e della ripartenza, è d'obbligo concedersi un po’ di relax sulla spiaggia di Saly Portudal e godersi un mare paradisiaco. Per informazioni, scrivere a aspitalia@gmail.com oppure visitare il sito www.visitezlesenegal.com.



 

Ultimo aggiornamento: 11 Gennaio, 12:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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