Si parte, con ottimismo. «C'è una gran voglia di sci», confermano da Dolomiti Superski, 1.200 chilometri di piste e 450 impianti di risalita tra le province di Trento, Bolzano e Belluno. «Vediamo entusiasmo per la montagna, le località sono affollate», monitora Valeria Ghezzi, presidente dell'associazione degli esercenti funiviari.
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La vacanza in montagna piace agli italiani, tra gennaio e marzo di quest'anno è stata scelta da 12 milioni di turisti con un giro d'affari di 9,6 miliardi di euro. Sport, passeggiate, relax e buon cibo con una spesa di 751 euro a persona. La prossima stagione, dicono gli addetti ai lavori, potrebbe essere ancora meglio, nonostante due criticità. La prima: «L'assenza di precipitazioni ci ha obbligato a un innevamento al 90% artificiale», rimarca Valeria Ghezzi. Per un settore energivoro come quello degli impianti di risalita, questo si traduce in maggiori costi. «Ma se l'anno scorso l'aumento dell'inflazione è stato scaricato sugli skipass, ora è più contenuto - aggiunge la presidente di Anef - Certo chi va a sciare tra Natale e Capodanno e si presenta alla cassa degli impianti spende di più, tuttavia ci sono molte soluzioni, dai prezzi dinamici agli acquisti online».
Il panorama è variegato, «noi siamo attorno a un incremento del 5-6%, un giornaliero costa circa 50 euro», calcola Bonaventura Margadonna, presidente consorzio Skipass Alto Sangro, 40 chilometri di piste tutte innevate artificialmente. «Siamo aperti da primi di dicembre e sta andando benissimo. Dal 26 dicembre sono arrivati turisti da tutto il centro-sud, siamo una metà affezionata per gli sciatori dal Lazio alla Sicilia. Certo, siamo in attesa che qualche perturbazione ci aiuti», è la speranza. Condivisa da Andrea Formento, direttore generale del comprensorio Val di Luce nell'Appennino tosco-emiliano. «Siamo partiti con il ponte dell'8 dicembre. Affluenza ottima e perfette condizioni delle piste grazie all'innevamento naturale e a quello programmato», spiega. Poi è arrivato il caldo anomalo, «ora sono in funzione la seggiovia Sprella e un campo scuola, ma per dare una risposta positiva a una situazione economica non facile abbiamo bloccato i prezzi». L'Appennino, esorta Formento, «richiama il governo a un'attenzione particolare, siamo la montagna che soffre un po' di più. Grazie ai ristori ottenuti l'anno scorso abbiamo investito sull'innevamento programmato e la destagionalizzazione. Però siamo sempre in emergenza».