Hartford, sulle tracce di Tom Sawyer nel cuore del Connecticut

Giovedì 14 Settembre 2017 di Anna Guaita
Hartford, sulle tracce di Tom Sawyer nel cuore del Connecticut

NEW YORK – Una volta, la città di Hartford, capitale del Connecticut, era la città più ricca d’America. Anzi, lo fu per decenni, dopo la guerra civile, nella seconda metà dell’Ottocento, quando divenne anche un centro di vivace vita intellettuale, religiosa e progressista. Collegata già dal 1840 per ferrovia con Boston, New Haven e New York, Hartford non vantava solo il primato nazionale come “capitale delle assicurazioni”, ma aveva anche numerose industrie, come quelle della sete e delle armi, e soprattutto quella dell’editoria. E fu proprio grazie a quest’ultima, che la città fondata nel 1635 da un centinaio di pellegrini puritani dissenzienti attrasse due dei più importanti autori della storia letteraria americana: Harriet Beecher Stowe e Mark Twain.

Oggi le loro case sono diventate musei, e testimoniano di quanto viva e felice fu la loro vita in quegli anni. Harriet Beecher Stowe, figlia del predicatore calvinista Lyman Beecher, era l’autrice del romanzo “La Capanna dello Zio Tom”, il romanzo sulla schiavitù, che divenne un successo mondiale e che – a detta dello stesso presidente Abraham Lincoln – «contribuì allo scoppio della Guerra Civile». I Beecher erano una famiglia molto religiosa, ma anche progressista e abolizionista. Le sorelle di Harriet divennero anche loro note, come suffragette, i fratelli divennero anche loro predicatori e accesi abolizionisti. E non solo Harriet, ma anche altri membri della sua famiglia andarono a vivere ad Hartford, in un quartiere elegante e suburbano, il “Nook Farm”, dove poco dopo Harriet arrivò anche Mark Twain.

 

L’autore di “Le Avventure di Tom Sawyer” era andato a Hartford nel 1871 per far visita al proprio editore. Fu ospite a casa di una delle sorelle di Harriet, in una delle ville di Nook Farm, e se ne innamorò. Un anno dopo comprava quattro ettari di terra a poche centinaia di metri da casa di Harriet, e due anni dopo entrava nella sua villa di 15 stanze e 5 bagni (tutti forniti di acqua corrente e calda).

Harriet Beecher Stowe era già famosa quando comprò la villa color crema, in cui passò il resto della sua vita, dal 1864 alla morte, nel 1896. Mark Twain aveva lasciato la sua carriera di capitano di battelli fluviali lungo il Mississippi per diventare un giornalista in California, e nel 1870 aveva sposato Olivia Langdon. Con i soldi della sua dote, la coppia costruì la villa che oggi è diventata museo.

Harriet volle che in casa sua si potesse discutere e scambiare opinioni, e mantenne una sala a pianterreno dove gli ospiti potevano dibattere fra di loro. Nell’ingresso della casa, sotto un ritratto che la rappresenta, c’è uno dei volumi che raccolgono le centinaia di migliaia di firme contro la schiavitù che le donne inglesi le consegnarono durante una sua visita.

Mark Twain (il cui vero nome era Samuel Langhorne Clemens) era altrettanto aperto: ma gli ospiti discutevano intorno a un elegante tavolo da pranzo, dove quattro sere a settimana Mark e Olivia intrattenevano la crema della società di Hartford. Ma quando Mark doveva scrivere, si asserragliava al terzo piano, nella sala del biliardo, dove aveva una piccola scrivania. Qui scriveva, con le spalle al biliardo, per non farsi distrarre. E quando era lassù, il maggiordomo aveva ordine di dire a tutti che Twain “era fuori”. Lo scrittore era così popolare, che capitava che la gente andasse a suonare alla sua porta solo per tentare di incontrarlo.

Oggi Hartford non è più una ricca città, ma è ancora la capitale del Connecticut, uno Stato piccolo ma bellissimo raggiungibile in treno da New York in meno di due ore. Se vi capita di essere a New York dunque, non vi ci vorrà molto per fare un salto a vedere le case dei due famosi scrittori americani. E immaginare quell’epoca d’oro - la “Gilded Age”, come oggi si chiama da un romanzo scritto a quattro mani da Twain e l’amico Charles Warner - quando Nook Farm era popolato di ville di intellettuali, predicatori, politici.  

                                                                                                                                                                                        

Ultimo aggiornamento: 18 Settembre, 00:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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