Coppie sempre più in crisi: una persona separata ogni 30 abitanti nel Padovano

Domenica 5 Maggio 2024 di Mauro Giacon
Coppie sempre più in crisi: una persona separata ogni 30 abitanti nel Padovano

PADOVA - Il numero di divorziati in vent’anni anni è triplicato. Erano meno di diecimila nel 2002, mentre l’anno scorso hanno superato i 33mila. In pratica uno ogni 30 abitanti. Forse sono facilitati dalla burocrazia più snella, anche solo 6 mesi nella consensuale, ma comunque determinano una rivoluzione nel tessuto societario con molte più persone che vivono sole. E con una singolarità tutta italiana. Ci caratterizza il divorzio tardivo, dopo 15-20 anni, spesso dopo che i figli sono cresciuti.
Questo dato assume ancora più peso se lo confrontiamo con il numero di coppie coniugate che sono diminuite solo del 3% (dal 2002 al 2023) e a quello della popolazione cresciuta del 9,7% nello stesso arco di tempo.


DIVORZIATI
Dunque il numero dei divorziati è quasi quadruplicato rispetto a vent’anni fa.

Considerando tutta la popolazione, neonati compresi, se nel 2002 i divorziati rappresentavano poco più dell’1% degli abitanti, vent’anni dopo la percentuale si attesta al 3,6%, un balzo rilevante. 


LA CLASSIFICA
Difficile analizzare i dati a livello territoriali perché è logico che se si passa da 3 divorziati a 20 in un piccolo comune la percentuale si impenna. Ad Arre sono aumentati del 2.366% solo perchè si è passati da 3 a 74. Però è curioso notare come nei comuni minori la tendenza a divorziare sia più alta. A Stanghella ad esempio dove abbiamo il 700% in più, oppure Merlara con il 1000%. Qui la popolazione è diminuita del 14 per cento ma i divorzi sono esplosi, da 8 a 95. Dunque si sta scomponendo anche il tessuto sociale dei piccoli centri.
In ogni caso, guardando alla percentuale di divorziati rispetto alla popolazione residente nell’anno di riferimento, Abano è la capitale della crisi di coppia con oltre il 5% della popolazione divorziata (vent’anni prima era al 2,3%) che è passata da 416 a 1.028 “membri”. In alta classifica anche Noventa Padovana (4,7% divorziati ogni 100 abitanti, contro l’1,4% di 20 anni prima), Montegrotto Terme che è oggi a 4,5% mentre era all’1,4%). Infine Padova dove il 4.49%. Significa 9.300 quando si partiva da 4mila, ovvero il 2%.


NUBILI/CELIBI
In percentuale si innalza di molto anche la quota dei nubili/celibi, aumentati di un quinto (+20%) in confronto al 2002. Rispetto alla popolazione residente nell’anno di riferimento, si è passati dal 40 al 44% di persone inscritte a questo settore, non per forza sole ma di certo restie, almeno per ora, a investire nel vincolo matrimoniale.


VEDOVI
Il numero di vedovi diminuisce leggermente nel corso degli anni: nel 2002 ogni 100 persone 7,7 erano vedove, nel 2023 si scende al 6,8%. Il trend è legato all’allungamento dell’aspettativa di vita e al contestuale invecchiamento della popolazione. Più si va avanti negli anni e più prevale a livello numerico il numero di vedove rispetto ai vedovi.


SPOSATI
E gli sposati? Il matrimonio nel padovano è in crisi. O non ci si sposa o ci si sposa e poi si divorzia. In provincia il numero delle persone sposate è sceso del 3%, passando dal 51% della popolazione residente nel 2002, al 45% dei residenti oggi. In molti comuni in realtà il numero delle persone sposate è in crescita. Ma è pur vero che per lo più ciò dipende da un deciso aumento degli abitanti. Attualmente il capoluogo detiene la percentuale più bassa di sposati rispetto alla popolazione: il 41% contro il 48% di vent’anni fa. Cinto pare il luogo più consono per le coppie sposate con un record provinciale di 49,5 persone sposate ogni 100 (nel 2002 erano 52,4/100).


L’ANALISI
«Tramite il nostro sportello dedicato alle pratiche per le separazioni e i divorzi – istituito proprio per dare risposte alle persone che ci chiedevano assistenza dopo l’avvento del cosiddetto divorzio breve, introdotto nel 2015 – abbiamo tastato con mano l’evidente aumento delle coppie in crisi, decise a lasciarsi magari dopo anni di matrimonio» commenta Carlo Garofolini, presidente dell’associazione consumatori Adico. 
«L’analisi compiuta nel Padovano elaborando dai Istat, conferma questo trend, anche se esistono eccezioni che riguardano soprattutto i comuni più piccoli. Come ricorda anche l’Istat, le motivazioni alla base della crisi del matrimonio sono le più varie: oltre all’iter più snello per i divorzi, il ritardo nel passaggio alla vita adulta, con conseguente rinvio nel tempo delle decisioni di formazione della famiglia, subordinate alla sicurezza o continuità del lavoro, alla stabilità del reddito, alla ricerca dell’abitazione. L’emancipazione femminile, che ha condotto le donne ad una maggiore presa di coscienza del proprio status, collocandole anche al di fuori dell’ambito familiare e differenziando il loro ruolo nella società. E, ancora, le maggiori possibilità di spostamenti e di contatti sociali e, appunto, l’affermarsi di una mentalità maggiormente individualistica rispetto al passato, che ha influenzato aspettative e aspirazioni dei singoli soggetti. Noi tempo fa abbiamo realizzato un’indagine sul Padovano dedicata solo ai divorzi, registrando un boom fra gli ultra50enni. Crediamo che anche i social abbiano favorito queste dinamiche, visto che favoriscono il facile in contro con nuove o vecchie conoscenze, creando le basi per una crisi matrimoniale».
 

Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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