«Trivelle per estrarre il gas nell'Alto Adriatico? Decidono gli esperti, ma l'obiettivo è il nucleare»

Il ministro Adolfo Urso: «Mi rimetto alle decisioni del tavolo nazionale»

Lunedì 1 Gennaio 2024 di Alda Vanzan
Trivellazioni in Adriatico per l'estrazione del gas

ROVIGOTrivellazioni nell'Alto Adriatico se così deciderà il tavolo di esperti, ma se anche la risposta fosse positiva l'estrazione del gas sarebbe «un piccolo aspetto di un più vasto piano teso a rendere più sostenibile l'approvvigionamento energetico per le nostre famiglie e imprese». Perché l'obiettivo è il nucleare. Così il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ieri a Verona ha tracciato un bilancio del lavoro fatto e anticipato l'agenda 2024.

A partire dalla microelettronica: se anche venisse meno l'investimento di Intel a Vigasio, l'aspettativa è che «diverse multinazionali asiatiche e americane annuncino progetti nel nostro Paese sulla ricerca, sulla tecnologia e anche produttivi».

ENERGIA
Sulle trivellazione al largo del Polesine, il presidente del Veneto Luca Zaia è stato netto: «Finché i nostri accademici dell'Università di Padova e Ca' Foscari di Venezia ci diranno che lì non si deve perforare, per noi lì non si trivella». Il ministro Urso ha evitato lo scontro: «C'è un tavolo al ministero dell'Ambiente al quale partecipano tecnici e autorità nazionali e regionali, io mi rimetto alle loro decisioni». Salvo precisare: «L'obiettivo dell'autonomia strategica del nostro Paese dobbiamo però assolutamente conseguirlo: maggiore produzione e diversificazione degli approvvigionamenti delle fonti energetiche. Il gas russo non si può più importare e non lo si potrà importare neanche in futuro. Creeremo le premesse, legislative, scientifiche, tecnologiche e industriali affinché anche il territorio e le famiglie italiane possano avere nei prossimi anni, se lo ritengono, impianti nucleari avanzati». Gli impianti nucleari di terza generazione, ha detto Urso, saranno «verosimilmente già disponibili dal 2030, sono impianti industriali e modulabili o, successivamente di quarta generazione, fino ad arrivare nel 2050 alla fusione nucleare. Noi siamo il paese che ha inventato il nucleare e fortunatamente abbiamo industrie che lavorano da tempo all'estero su questo settore». Ma se le comunità locali non fossero d'accordo? «La scelta se avere una centrale nucleare dipenderà dai territori, come abbiamo fatto con il deposito delle scorie nucleari. Faccio presente che siamo il solo Paese in Europa a non avere un suo deposito delle scorie nucleare».

MICROELETTRONICA
Quanto al progetto di Intel, in Veneto a Vigasio o in Piemonte, il ministro ha detto che la multinazionale «sta rivedendo i suoi piani internazionali: esiste ancora la possibilità che realizzi questo investimento in Italia, è un progetto che riguarda un chip di nuova generazione. Questo progetto è nei loro programmi, non so però se è ancora nella loro pianificazione finanziaria. Quello che posso dire con certezza è che Intel ha comunque dei piani in Italia che riguarderanno per esempio la Fondazione Chips.IT a Pavia, dove diverse multinazionali hanno deciso di mettere risorse per piani congiunti». Non solo: «Il prossimo anno ci saranno anche diversi insediamenti produttivi sulla microelettronica per un ammontare ben superiore a quello che era programmato per il Veneto».

POLITICA
E dopo aver ribadito che il «primo evento ministeriale della presidenza italiana del G7 sarà a Verona il 14 marzo» e che a gennaio sarà presentato «un piano di incentivi auto da 1 miliardo per la rottamazione delle vetture inquinanti», Urso ha glissato sugli scenari politici. Il terzo mandato per Zaia? L'ipotesi che sia lo stesso Urso il candidato governatore del Veneto nel 2025? «Io mi occupo del mio ministero».
 

Ultimo aggiornamento: 18:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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