Erika, l'ex manager innamorata dei Masai: «Incontrarli mi ha cambiato la vita»

Domenica 17 Marzo 2024 di Mario Anton Orefice
Erika Tola, l'ex manager assieme ai Masai

TREVISO - Sotto un cielo color zaffiro nel villaggio di Elerai, non lontano da Kiberashi in Tanzania, lei dice "Mambo", "Come va", a una donna che passa e che si chiama Neburis.

Sullo sfondo solo natura, una casa bassa inghiottita dal verde e tre asini grigi che sembrano cavalli.


EX MANAGER

Erika Tola, capelli leonini e un volto radioso e felice, nella vita fino a due anni faceva il project manager informatico, poi a un certo punto ha capito che voleva altro, una vita senza frenesia, piena di sorrisi e semplicità. Si è reinventata guida turistica con il progetto MasaiAdventure, sulla pagina Instagram le proposte dei suoi viaggi seguiti da fan affezionati e la raccolta fondi per il nuovo ospedale e la scuola del villaggio. Nel 2020 arriva quasi per caso a Zanzibar con un viaggio di gruppo per una breve vacanza e succede quello che non era mai successo in una vita -diciamo così- normale, sempre che esistano vite normali. «Io timidissima non avevo mai ballato in pubblico -racconta Erika- ma a Zanzibar è capitato, una sera verso il tramonto, circondata da tanta amicizia e da un'accoglienza speciale. Qui tutti si preoccupano di te, di come stai, se ti serve qualcosa. Pensavo finisse lì una volta terminata la vacanza. Invece mi è venuto il mal di Tanzania, ero rimasta in contatto con alcune persone e sono tornata. Mi sento come in una fiaba». Una second life, sostenuta anche dai figli di 18 e 20 anni, che tra suoi obiettivi ha anche l'apertura di una guest house. Intanto segue turisti italiani e stranieri creando percorsi non convenzionali a stretto contatto con la popolazione locale.


BASTONE MASAI

«Tra le tante persone che ho accompagnato -prosegue- una coppia di genitori con una bambina di 10 anni che, tornata in Italia all'inizio dell'anno scolastico, si è presentata in classe con il bastone Masai che le era stato regalato, un oggetto prezioso che hanno tutti perché serve per colpire le mucche, spostare ostacoli, difendersi dai serpenti, è un prolungamento del loro braccio, un po' come per noi il cellulare. Gli uomini Masai hanno sempre il bastone e il rungu, una specie di mazza in legno d’ebano, la loro spada, sono un popolo di guerrieri». Nel piccolo schermo della videochiamata si notano le sue braccia adornate di gioielli artigianali e un tatuaggio: «Hakuna matata è una frase in swahili -spiega- diventata famosa con il film Il Re Leone, significa “Senza pensieri”. Questa è la mia vita qui e non segue i ritmi dell'orologio ma quelli della natura e di una convivenza amorevole. Impossibile sentirsi soli. Le prime volte che andavo in giro tutti mi chiedevano se mi ero persa, se non mi vedono per un giorno, vengono a cercarmi per sapere se è successo qualcosa». Erika racconta di una società dove uomini e donne vivono vite parallele, difficile vedere una coppia a spasso, e dove gli uomini convivono con più mogli, ognuna con la sua casetta all'interno della stessa proprietà, detta “boma”. «Un giorno ero andata portata il mais per macinarlo e ottenere della polenta e una delle mogli, una ragazza di 23 anni, mi ha chiesto di sposare suo marito perché le ero simpatica, le sembravo una brava persona e con me sarebbe andata d'accordo. Difficile per noi entrare in questo mondo ma è un mondo semplice in cui tutti vanno d'accordo. Semplice anche nei pasti: a colazione chapati e chai, un tè speziato; a pranzo e cena polenta con le verdure, riso pilau o in bianco con la carne».


CROWFUNDING

Mentre parla si sposta sotto un albero -in swahili un Ormaroroi- e ci presenta l'amica Monica (molti nomi in Tanzania sono di santi cattolici) un'attivista del villaggio che si batte contro la mutilazione dei genitali femminili e che per questo era stata allontanata. Al termine dell'intervista ha un appuntamento in ospedale con il sindaco di Elerai e un rappresentante del governo: «Quando sono arrivata mi sono impegnata e sono riuscita a sbloccare dei fondi per ampliarlo, e ho avviato anche un crowdfunding in Italia per aiutare sia l'ospedale che la scuola». Hakuna matata: seguite e sostenete Erika nelle sue MasaiAdventure. 

Ultimo aggiornamento: 17:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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