TREVISO - Sesso con prostitute moldave e romene. E cocaina, la droga dei ricchi. I carabinieri del nucleo operativo, guidati dal comandante Alfonso Trezza, e sotto la direzione del pubblico ministero Barbara Sabattini, hanno arrestato una 35enne di origini moldave, rintracciata in un residence del trevigiano. In carcere alla Giudecca di Venezia per reclutamento e sfruttamento della prostituzione, per riduzione in schiavitù di una delle “ragazze” e per spaccio di droga, è finita Tatiana Patras, l’ex fidanzata di Florin Stingaciu, condannato a 16 anni e 5 mesi per l’omicidio del 20enne romeno Igor Ojovanu.
I CLIENTI
Tra i clienti, circa 150 persone che saranno sentiti già nei prossimi giorni dai militari dell’Arma, ci sono trevigiani insospettabili, professionisti e imprenditori, che erano disposti a spendere anche duemila euro per una notte di sesso da trascorrere in un albergo della provincia, oppure a domicilio, nelle proprie abitazioni. Ci sono anche clienti mestrini e veneziani per un’attività che si stava espandendo oltre la provincia. La tariffa delle ragazze era di circa 150-200 euro all’ora. La metà dei guadagni andava alla maitresse che defalcava le spese dell’affitto, in un residence di Villorba, del vestiario e dell’auto con cui le prostitute venivano accompagnate a casa dei clienti. E se i clienti lo richiedevano, c’era anche la cocaina da sniffare per amplificare le sensazioni. Ovviamente dietro un pagamento extra.
A scoperchiare l’attività, che fruttava circa 100mila euro al mese, è stata la denuncia di una delle ragazze al soldo della 35enne moldava. Si è rivolta ai carabinieri nel marzo dello scorso anno e ha raccontato di essere stata tenuta segregata per 24 ore nell’appartamento di Villorba, privata di soldi e cellulare, per essere convinta a prostituirsi e poi di aver “lavorato” con i clienti procurati dalla maitresse, specificando tariffari e spiegando che le ragazze venivano costrette a diversi rapporti, praticamente per tutta la notte, passando da un cliente all’altro per ottimizzare le loro prestazioni e guadagnare di più.
IL PORTAFOGLIO CLIENTI
A gestire il “portafoglio” clienti ci pensava la 35enne che “spremeva” al massimo le prostitute. La Patras, assistita dall’avvocato Mauro Serpico, verrà sentita domani nell’interrogatorio di garanzia, e si avvarrà della facoltà di non rispondere. L’avvocato presenterà altresì in questi giorni un ricorso in Cassazione relativamente a un’altra condanna, sempre in capo alla Patras, a 3 anni per sfruttamento della prostituzione anche minorile.
Il tenente Trezza, al termine dell’indagine che potrebbe riservare ulteriori sorprese, dice: «Alcune ragazze sono tornate nel paese di origine ma per le altre siamo pronti ad aiutare tutte coloro che ne faranno richiesta».