Chioggia. Arena Duse, l'incarico per la copertura al nipote dell'assessora: bufera sulla Giunta

Martedì 7 Maggio 2024 di Diego Degan
Arena Duse, l'incarico per la copertura al nipote dell'assessora: bufera sulla Giunta

CHIOGGIA - Un incarico professionale al nipote dell'assessore? La cosa farebbe storcere il naso in qualsiasi contesto, figurarsi quanto farebbe parlare a Chioggia dove le polemiche sono sempre un po' più "accese" che altrove. E, in effetti, la cosa si è verificata ed è già stata gettata in pasto all'opinione pubblica, tramite l'iniziativa di qualcuno che ha segnalato la pubblicazione all'albo pretorio (accessibile a chiunque) di una determina del dirigente dei Lavori pubblici, ingegner Stefano Penzo, con la quale si affida all'ingegner Carlo Zennaro, l'incarico di Direzione delle strutture per la copertura e la chiusura perimetrale dell'Arena Duse.

IL PROGETTO

Qual è il problema? Che l'ingegner Zennaro è nipote (figlio della sorella" del neo assessore all'Urbanistica Maria Rosa Boscolo Chio, del gruppo Energia civica, entrato in maggioranza meno di un mese fa al posto dei defenestrati Fratelli d'Italia.

Il progetto relativo all'Arena, del valore di circa 4 milioni di euro, mira, appunto, alla sistemazione dell'edificio esistente con una perimetrazione e copertura che la rendano fruibile per tutto l'anno, in modo da potervi allestire spettacoli e manifestazioni anche in caso di maltempo e di temperature più fredde di quelle estive. Il risultato, nelle attese, dovrebbe essere il recupero di uno spazio dismesso da anni e la possibilità di prolungare le manifestazioni anche nel periodo autunnale. La progettazione era stata affidata allo studio H&A, con sede a Marghera, e la Direzione lavori all'ingegner Federica Boscolo Bibi, dipendente comunale. Ma, per la Direzione strutture, il cui compenso è stato stabilito in circa 43mila euro, è stato scelto l'ingegner Zennaro, il quale «rientra nell'elenco dei fornitori iscritti alla piattaforma telematica di e-procurement Aria-Sintel, della Regione Lombardia, ed è in possesso dei requisiti di carattere tecnico professionale e generali». La determina pubblicata spiega anche che il nominativo rispetta il principio di rotazione degli incarichi, in base al quale il Comune è tenuto a conferire incarichi a "tutti" i professionisti, mediante una procedura che ne individui, di volta in volta, uno diverso, ovviamente in relazione al tipo di incarico da conferire.

L'OFFERTA

L'ingegner Zennaro è stato, quindi, invitato a formulare un'offerta che è stata esaminata dal Dirigente comunale e ritenuta congrua con l'incarico da svolgere che, quindi, gli è stato conferito con la formula dell'affidamento diretto (senza chiedere altri preventivi e senza indire gare) perché inferiore al limite di 140mila euro stabilito dalla legge. Dal punto di vista tecnico, il provvedimento appare ineccepibile, ma ci sono delle domande che traspaiono dal testo della determina. La legge non obbliga, ma non si poteva fare almeno un confronto con altri preventivi? E perché, essendoci già un Direttore lavori e un progettista si è aggiunta una terza persona per compiti simili e quest'ultima non è il progettista, come quasi sempre accade e, tra l'altro, permette al Comune di risparmiare qualche soldino? E perché, nella "rotazione" degli incarichi è stato scelto proprio lui? In realtà nessuna di queste "coincidenze" è, di per sé, impossibile ma, tutte insieme, sembrano strane ai detrattori della "nuova" maggioranza che fanno notare (pur senza ancora uscire allo scoperto), la coincidenza più grossa, ovvero il legame familiare tra il nuovo assessore e l'ingegnere. Lei, Maria Rosa Boscolo Chio, fa sapere di essere impossibilitata a parlare, ma che lo farà oggi.

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