MESTRE - I numeri sono notevoli: sono circa 300 i tossicodipendenti critici della città. Quelli, cioè, che creano un problema di degrado e ordine pubblico e che sono monitorati dal Comune e dall'Ulss. «Di questi - ha spiegato ieri Morris Ceron, direttore generale del Comune di Venezia, durante il sopralluogo in via Piave al termine del Cosp convocato dal prefetto Michele Di Bari proprio in commissariato a Mestre - 220 sono "pendolari", vengono dalle province vicine.
IL VERTICE
«Stiamo adottando misure mirate ad affrontare spaccio e consumo di sostanze - ha spiegato ieri Di Bari, in via Piave insieme al questore Gaetano Bonaccorso e agli altri vertici delle forze dell'ordine - e gli episodi di violenza come gli accoltellamenti. Non possiamo più assistere ad eventi di questo genere. In stazione, inoltre, è diventato preoccupante anche il fenomeno dei borseggi: anche su questo stiamo lavorando». La domanda che i cittadini si pongono però è sempre la stessa: sono servizi sufficienti? «Noi - prosegue - giorno dopo giorno vogliamo modulare questo dispositivo di vigilanza perché servizi siano sempre più mirati rispetto agli eventi che succedono in città.
Prima cosa è dare una percezione di sicurezza rassicurante. Voglio solo dare un dato: tutti gli episodi registrati hanno visto l'intervento immediato delle forze dell'ordine e della polizia locale e quasi tutti gli autori sono stati individuati, denunciati o arrestati: questa è la miglior risposta possibile al fenomeno». Il prefetto sottolinea, in particolare, il senso civico dei residenti ma predica attenzione sugli eccessi di zelo: no, ovviamente, alla giustizia fai da te. «Il controllo spetta alle forze di polizia - aggiunge - i cittadini qui svolgono ruolo importante, hanno senso civico e spesso sono collaboratori attenti delle forze di polizia, ma il compito della sicurezza spetta allo Stato».
Durante il Cosp, il prefetto ha anche disposto maggiori controlli, soprattutto durante il fine settimana, nei Comuni del litorale in previsione della settimana di Ferragosto.
ARRESTO
La Squadra Mobile ha arrestato un uomo sul quale pendeva un ordine di carcerazione a causa di una condanna per reati commessi lo scorso anno, ma soprattutto perché era evaso dagli arresti domiciliari facendo perdere le proprie tracce. Nei giorni scorsi, la polizia aveva individuato un appartamento nel quale si riteneva l'uomo potesse essersi nascosto e aveva cominciato con gli appostamenti. Ad insospettirli, il terrazzo che era stato coperto come per nascondere la vista della porta finestra. Al momento dell'intervento, giovedì mattina, gli agenti sono intervenuti bloccando le scale intercettando l'uomo che stava per darsi alla fuga. La casa era in condivisione con una donna, risultata poi essere anch'essa di un provvedimento restrittivo in quanto non aveva rispettato la detenzione domiciliare.