Morto nel cantiere del supermarket, il fratello di Luigi: «Non doveva essere lì»

Domenica 18 Febbraio 2024 di Teodora Poeta
Morto nel cantiere del supermarket, il fratello di Luigi: «Non doveva essere lì»

«Mi manchi come l’aria».

In una storia postata su Facebook queste parole sono state scritte da Simona, la sorella di Luigi Coclite, l‘operaio originario di Montorio, il primo ad essere stato estratto ormai senza vita dopo il crollo nel cantiere Esselunga di Firenze. Una foto con loro due sorridenti da cui, però, emerge tutto il dolore del momento: «Mi dici adesso con chi riderò? Chi mi darà quel tuo grande abbraccio? Tu sei il mio grande e unico fratello».

Dopodiché compare anche il loro ultimo messaggio scambiato su whatsapp, probabilmente la mattina precedente il tragico incidente, in cui, in dialetto montoriese, Luigi le aveva inviato una sua foto in moto, dicendole che sarebbe andato a prenderla. Uno scherzo perché doveva andare a lavorare, con lei che risponde con l’emoticon in lacrime che oggi ha un sapore ancora più amaro. E pensare che «Luigi venerdì non doveva neanche essere lì sul cantiere. E’ stato chiamato per la gettata del cemento».

A raccontarlo è suo fratello Marco. «L’ho saputo da mia cucina – prosegue -. Purtroppo tra me e mio fratello dal 2018 non c’erano più buoni rapporti, non ci parlavamo, ma sono stato subito avvisato. Sono a pezzi e non ho parole». Lui è l’unico dei tre (un’altra sorella è venuta a mancare 6 anni fa) che è rimasto a vivere a Montorio e che non è ancora partito per la Toscana «perché – spiega – non è possibile vedere la salma».

La sua voce è rotta dal dolore. Quando pensa a Luigi il suo ricordo va immediatamente agli anni in cui, insieme, sono partiti in cerca di lavoro. A Vicarello, una frazione di tremila abitanti di Collesalvetti in provincia di Livorno, il fratello si è poi fermato ed è lì che lui ha incontrato la moglie ed ha messo su famiglia.

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