Già la sera stessa dell'omicidio era stato notato da alcuni passanti, lungo via Fortebraccio, alla ricerca del suo padrone, Teodoro Ullasci, morto proprio in quegli istanti. Il cane, di piccola taglia, indossa un cappottino rosso e al collo ha ancora il guinzaglio e vaga per la città impaurito e non si fa avvicinare da nessuno. «Se riuscite a prenderlo- si legge in un post sulla pagina Facebook "Sei aquilano se"- portatelo alla pasticceria "Regina", abbiamo qualcuno che può tenerlo». Un appello che ha colpito la sensibilità di molti cittadini che hanno annunciato sempre sul Social di organizzarsi per cercare di prenderlo. La vittima, originario di Siurgus Donigala, nella provincia del Sud della Sardegna, era nato 52 anni fa a Torino. Viveva da tempo nel Progetto Case di Tempera ed era sposato con la moglie anche lei sarda, rimasta nell'isola per questioni di lavoro.
Teodoro Ullasci morto dopo un calcio all'addome: fermati due stranieri. «Ucciso per derubarlo»
LE REAZIONI
In relazione all'arresto dei due presunti responsabili dell'omicidio sono è intervenuto il plauso del prefetto Giancarlo Di Vincenzo e del sindaco Pierluigi Biondi. «Desidero ringraziare il questore De Simone- ha detto il prefetto- insieme a tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato che hanno partecipato alle operazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica dell'Aquila alla quale va esteso il mio ringraziamento, per l'estrema tempestività, l'elevata professionalità e la qualificata competenza ancora una volta dimostrate a tutela della sicurezza di questo territorio».
«Gli arresti immediati dei presunti responsabili- ha detto il sindaco- sono la risposta migliore che le forze dell'ordine potessero dare alle istanze di sicurezza della comunità locale. Rivolgo il mio plauso al questore dell'Aquila, Enrico De Simone, e alle donne agli uomini della Polizia di Stato operanti nel capoluogo che, come al solito, con brillante capacità investigativa, hanno ribadito, una volta di più, che all'Aquila non c'è spazio per chi non rispetta la legge e la pacifica convivenza. È grazie a questa straordinaria capacità di risposta all'illegalità- ha concluso Biondi-, che L'Aquila continua a mantenere un posto di primo piano nelle classifiche sulle città più sicure d'Italia».
LA MORTE
Colpito con un pugno al volto e un calcio a un fianco, poi a terra già esanime è stato derubato dei documenti e del portafogli. Così avrebbero agito un romeno di 36 anni ed un cittadino cubano di 33 anni, entrambi residenti da diverso tempo in un’abitazione abbandonata nella frazione di Preturo, fermati per la morte di Teodoro. Per loro l’accusa è di omicidio preterintenzionale.