Coronavirus, deficit e zero tasse: così gli altri Paesi affrontano la crisi

Giovedì 26 Marzo 2020 di Andrea Bassi
Coronavirus, deficit e zero tasse: così gli altri Paesi affrontano la crisi

In attesa che l’Europa decida su che strumento utilizzare per iniettare liquidità nei sistemi economici dei Paesi colpiti dal coronavirus, il Vecchio continente va avanti in ordine sparso. Chi ha bilanci in grado di sostenere da solo sforzi importanti lo fa. L’Italia per ora, come noto, ha stanziato i primi 25 miliardi. Insufficienti a detta di tutti. La Germania è andata oltre.

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«Possiamo permetterci un deficit da 156 miliardi», ha detto ieri il ministro delle finanze tedesco Olaf Scholz. In effetti Berlino ha varato una manovra senza precedenti. Il piano complessivo è di 1.100 miliardi di euro. Anche gli altri Paesi si sono già mossi. Il Centro studi Eutekne ha analizzato le principali misure assunte in Europa (sono riportate nelle schede in pagina).

La Francia, che ha finanziato un piano da 45 miliardi, ha disposto un differimento di 3 mesi dei versamenti delle imposte dirette, dietro la compilazione di un semplice modulo da presentare in formato cartaceo all’Amministrazione fiscale, direttamente o per il tramite del proprio commercialista.

Fuori dall’Europa gli Usa di Donald Trump hanno deciso un piano da duemila miliardi di dollari che non ha precedenti nella storia degli Stati Uniti. La Russia si trova a dover fronteggiare la tempesta perfetta composta dalla crisi economica globale scatenata dal coronavirus, il crollo dei prezzi del petrolio e, a corollario, la svalutazione del rublo. Ed ecco che dal cilindro Putin ha cavato fuori la “oligarc-tax”, ovvero misure fiscali che andranno a colpire le fasce più abbienti. L’intervento prevede un balzello del 15% per chi intende trasferire le plusvalenze all’estero.

Germania
Fondi statali
per 156 miliardi
Berlino ha varato una manovra senza precedenti. Il piano complessivo è di 1.100 miliardi di euro. In questo bilancio aggiuntivo rientra un programma di spese da 122,5 miliardi di euro. Sono previste sovvenzioni dirette da 50 miliardi per le piccole imprese, per gli autonomi, e per il potenziamento degli ospedali. Allo stesso tempo, il governo federale prevede di riscuotere 33,5 miliardi e mezzo di euro in meno di tasse a causa delle massicce conseguenze economiche dell’emergenza Covid-19. Il Bundestag ha dato inoltre l’ok a un fondo di salvataggio di 600 miliardi per le grandi aziende. 

Francia
Imposte differite
di tre mesi

La Francia ha finanziato un piano da 45 miliardi. Di questi, 32 miliardi sono il costo di rinvio di scadenze fiscali, mentre i restanti 13 miliardi sono distribuiti tra Cig (8,5 miliardi), sanità e 500 milioni per il potenziamento delle garanzie pubbliche (cifra molto inferiore a quella italiana). Parigi ha disposto un differimento di 3 mesi dei versamenti delle imposte dirette, dietro la compilazione di un semplice modulo da presentare in formato cartaceo all’Amministrazione fiscale, direttamente o per il tramite del proprio commercialista. 

Spagna
Gli aiuti anche
con fondi privati

La Spagna, che nel percorso della crisi epidemiologica è il Paese che segue più da vicino l’Italia, ha disposto una sospensione, a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi con volume di affari fino a 6 milioni, dei versamenti in scadenza nel periodo compreso tra il 13 marzo e il 30 maggio 2020. La sospensione si applica a tutti i versamenti (imposte sul reddito, Iva, ritenute), ma nel limite massimo di 30.000 euro. Il primo ministro Sanchez ha promesso che il governo movimenterà fino a 200 miliardi. Ma 80 miliardi arriveranno dai privati e 100 miliardi sono garanzie. Per cui lo sforzo di bilancio è di 20 miliardi. 

Gran Bretagna
Niente Iva fino
al 30 giugno

Il Regno Unito prevede, a favore di tutte le imprese, una sospensione dei versamenti dell’imposta sul valore aggiunto in scadenza fino al 30 giugno (con possibilità di “recuperarli” entro la fine del 2020) e, a favore di tutti i lavoratori autonomi, lo slittamento di sei mesi della scadenza di versamento delle imposte sui redditi (dal 31 luglio 2020 al 31 gennaio 2021).

Il governo britannico ha annunciato un «pacchetto senza precedenti» di prestiti garantiti dal governo per un valore di 330 miliardi di sterline per le aziende colpite dal coronavirus. La BoE ha annunciato una riduzione inaspettata dei tassi di interesse dallo 0,75% allo 0,25%. 

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