Disco verde. Può decollare la trattativa tra il consorzio guidato dal fondo Certares con Delta e Air France-Klm per la privatizzazione di Ita Airways. Come anticipato dal Messaggero, il Tesoro ha scelto la rotta per la compagnia di bandiera.
L'anticipazione del Messaggero
Il miglioramento delle proposte, richiesto alle due cordate il mese scorso - per renderle più coerenti con i desiderata del Tesoro - ha evidentemente sovvertito le posizioni, cambiando l’ordine di arrivo finale. Ma quali sono i punti di forza della proposta del colosso Usa messa a punto dalla sede milanese del gruppo dove lavora, tra l’altro, Domenico Barile, top manager italiano? Sostanzialmente tre.
LE MOTIVAZIONI
Il primo riguarda i posti di lavoro e quindi l’architettura industriale. Ha prevalso, emerge da fonti vicine al dossier, l’offerta che garantisce lo sviluppo della compagnia di bandiera, con l’aumento dell’occupazione, delle rotte e della flotta. Aderente allo spirito del Dpcm. Insieme, ed è il secondo punto, ad una governance che consente al Mef di avere voce in capitolo nelle scelte chiave. Va detto subito che il Tesoro ha messo in chiaro di non essere interessato alla gestione operativa della compagnia, che perciò deve restare in capo ai partner industriali. Ma sui temi cruciali serve condivisione. In poche parole, dopo aver investito oltre 1,2 miliardi e lanciato Ita dalle ceneri di Alitalia, costata complessivamente ai contribuenti italiani circa 14miliardi, l’esecutivo ha voluto cautelarsi per dare un futuro sicuro al vettore tricolore, inserendolo in una alleanza industriale di livello internazionale.
A sparigliare il campo è stato anche un altro un aspetto ritenuto cruciale da Palazzo Chigi. Nella prima offerta Certares proponeva l’acquisto del 40% di Ita, mentre con l’ultima proposta arriverà a quota 51%, dando vita così a una vera privatizzazione dato che lo Stato perderà il controllo della società. Il Tesoro avrà quindi una quota del 49%. Quanto ai tempi, il trasferimento delle azioni avverrà al momento della firma del contratto, mentre il pagamento potrà essere rateizzato. Tra l’altro, a differenza di Msc-Lufthansa il consorzio guidato da Certares ha dato la disponibilità a discutere ogni modifica volta a migliorare la coerenza dell’offerta con il Dpcm.
L’ASSETTO
In una seconda fase, secondo quanto risulta al Messaggero, Delta e Air France faranno l’ingresso nel capitale, con modalità ancora da definire (la quota sarà il 10% ciascuno). Il negoziato partirà invece subito. La trattativa impegnerà le prime due settimane di settembre. Poi il ministero dell’Economia potrà scegliere se firmare un memorandum d’intesa con Certares e i suoi alleati, non vincolante, o se firmare un preliminare, cioè un atto vincolante. Ovviamente sotto la regia di Palazzo Chigi.