Sante vacanze: per farle nove italiani su 10 sono disposti a qualche sacrificio

Martedì 10 Settembre 2013 di Marco Berchi
Sante vacanze: per farle nove italiani su 10 sono disposti a qualche sacrificio
Toglietemi tutto ma non la mia vacanza. Il motto rimane valido ma inizia ad incrinarsi, almeno in Italia. Il sito TripAdvisor ha appena reso noti i risultati del suo TripBarometer semestrale, sondaggio mondiale con risposte da oltre 19mila viaggiatori utenti del sito e oltre 10mila albergatori (3128 le risposte made in Italy).



Secondo l’indagine, «i viaggiatori hanno modificato in modo importante le prospettive economiche, con i mercati emergenti di gran lunga più ottimisti circa l’economia mondiale e con il budget degli italiani parzialmente colpiti dalla crisi». Sempre secondo il sondaggio «più di un italiano su due manterrà nel 2014 lo stesso budget per i viaggi allocato nel 2013».



È il classico caso del bicchiere mezzo pieno: si potrebbe anche dire che quasi un italiano su due pensa che il prossimo anno ridurrà il proprio budget per viaggi e vacanze.



Emblematica la domanda circa l’ottimismo o meno sul futuro in generale: a livello globale un intervistato su tre si dice ottimista ma tra gli italiani solo il 7% vede rosa davanti a sé.



Intanto si fanno sacrifici. TripAdvisor ha chiesto quali voci di spesa ridurresti per avere più denaro da spendere per un viaggio. Ne è emerso che le voci più sacrificabili sarebbero le “serate fuori in discoteca eccetera”, l’abbigliameno e gli oggetti personali e le sigarette.



A fronte di un’Italia stanca e preoccupata, che però riscopre il turismo interno e dice di farlo per «conoscere meglio il proprio Paese» ma anche per motivi di risparmio, colpisce una volta di più la crescita della propensione alla spesa nei mercati emergenti. In Africa e Sud America metà di coloro che hanno risposto al sondaggio dichiara che nel 2014 spenderà per viaggiare più che nel 2013.



Ma c’è un dato ancora più importante e riguarda il cosidetto incoming, cioè il flusso di turisti stranieri verso l’Italia, quello che nella scorsa estate ha permesso al sistema nostrano di mostrare un segno + nelle presenze alberghiere. Ebbene, a livello globale un terzo degli intervistati dichiara di avere l’Europa in cima ai propri desideri di viaggio. Intercettare questa domanda, non nuova ma stabile se non in crescita, sarà cruciale e per questo occorrerà aumentare la competitività rispetto ai concorrenti del nostro Vecchio Continente.



È a questo livello che si innestano le considerazioni circa i dati diffusi in queste stesse ore da Trivago, il comparatore di ricerca prezzi hotel, con il suo Trivago Hotel price Index. L’indicatore permette ad esempio di rilevare gli andamenti dei prezzi medi in occasione di grandi eventi e fiere; si scopre così che con la Mostra del Cinema di Venezia è stata la città più cara d’Europa con un prezzo medio per camera doppia a notte di ben 280 euro. E che dire di Monaco di Baviera dove, grazie all’Oktoberfest (che inizia a settembre) i prezzi rispetto ad agosto sono cresciuti di ben il 72%?



Ma per i viaggiatori e per chi si può permettere le ferie a settembre arrivano anche buone notizie. I prezzi nelle destinazioni marine scendono alla grande; su tutte le coste italiane i prezzi medi, rispetto ad agosto, sono inferiori mediamente del 20% con punte del 25% in Calabria. A Vieste il prezzo medio per camera e per notte a settembre risulta essere di 76 euro, la metà che in agosto.
Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 09:50

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