«Mi ha violentata»: paziente denuncia ecografista per l'uso della sonda interna

Giovedì 20 Giugno 2019 di Ermanno Amedei
Ecografista sotto processo per violenza sessuale, aveva indugiato troppo con la sonda interna
Era sotto processo per violenza sessuale, trascinato in tribunale a Velletri da una sua giovane paziente straniera che sosteneva di aver subito dal medico ecografista di Nettuno, una visita troppo approfondita.
Secondo la versione della donna, il professionista, nel corso di una visita ecografica nel 2015, aveva indugiato troppo con la sonda facendole fare movimenti irrituali per quel tipo di esame. Secondo quanto riferito dalla parte offesa in tribunale, la visita sarebbe durata circa mezz’ora e, durante quei 30 minuti, il medico le avrebbe chiesto di mantenere sollevata la maglietta e cambiare più volte posizione assumendo anche quella prona. Inoltre, sempre la denunciante, ha sostenuto che il medico mantenesse costantemente la mano libera in una tasca dei pantaloni.

Un’esperienza che l’avrebbe turbata troppo, e che si aggiungeva alla diagnosi di fibroma all’utero. Tornata a casa, confrontandosi con una sua amica, aveva deciso di sporgere denuncia alla polizia e per questo, dopo le indagini e il rinvio a giudizio, il professionista si è ritrovato in tribunale a Velletri davanti alla corte collegiale presieduta dal giudice Silvia Artuso. La tesi difensiva ha puntato sull’altissimo profilo professionale dell’imputato e che mai nessun’altra tra le centinaia di pazienti aveva denunciato sue mancanze di rispetto. Inoltre, lo stesso avvocato difensore, avrebbe ridimensionato il tempo impiegato per eseguire l’esame sostenendo l’infondatezza del racconto relativo alla mano in tasca. Insomma la parola dell’una contro la parola dell’altro, alla fine anche il pm si è arreso senza chiedere condanna e il tribunale ha assolto il professionista con la formula dubitativa del perché il fatto non sussiste.       
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