«Stop a navigazione verso Ponza», gli operatori dell'isola contro Assonautica

Venerdì 8 Maggio 2020 di Giovanni Del Giaccio
«Stop a navigazione verso Ponza», gli operatori dell'isola contro Assonautica

Una proposta che fa discutere e che porta il Consorzio "Marina di Ponza e Palmarola" a minacciare azioni legali contro Assonautica romana. Il motivo? Nei giorni scorsi il vice presidente dell'associazione per lo sviluppo del diporto e turismo nautico della provincia di Roma, Antonio Bufalari, ha spedito una lettera alla Regione Lazio con alcune proposte per ripartire dopo la quarantena dovuta al Coronavirus. Organizzare la fase due, insomma, fino al 18 maggio. 

Tra le idee  lo spostamento per le attività manutentive,   il regolare svolgimento di attività economiche funzionali ad assicurare la continuità della filiera, come venditori di accessori nautici o da pesca,  ma soprattutto: «La navigazione, sia in mare che in acque interne, con unità da diporto entro i confini regionali. Oltre al conduttore dell’imbarcazione può essere prevista la presenza a bordo solo di un’altra persona. Si noti bene: in questo caso potrebbe esser considerato  come obbligatorio il rientro in giornata presso il porto abituale. Inoltre, soprattutto al fine di tutelare le comunità dell’arcipelago pontino, potrebbe esser valutata una limitazione spaziale alla navigazione, come la distanza di 3/6 (tre/sei) miglia dalla linea di costa. Pertanto, potrebbe essere interdetta la navigazione nelle acque prospicenti le isole Pontine, per qualsiasi unità da diporto proveniente dalla terraferma o da altre isole, con una fascia di rispetto di 3/6 (tre/sei) miglia dalla linea di costa delle isole, fatta eccezione per i natanti e le imbarcazioni attualmente ormeggiate nei porti, marine ed approdi delle isole che pertanto possono navigare entro le 3/sei (tre/sei) miglia dalla costa della propria isola».

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 Il Consorzio degli operatori non ha perso tempo e ha scritto, a sua volta, al presidente di Assonautica Latina, Gianni Gargano: «I contenuti della proposta sono ritenuti fortemente discriminatori e lesivi per l’intero tessuto socio/economico delle isole pontine.  Tale richiesta è del tutto insensata,  dal momento in cui , con grande fatica , in questa fase 2 si sta intraprendendo una via che possa favorire molto lentamente una sorta di ripresa economica , allentando restrizioni , consentendo più liberta negli spostamenti seppur all’interno della stessa Regione , cercando di rimettere in moto la macchina del turismo tra i settori più tartassati in assoluto dalla pandemia , e Ponza , signori cari vive in linea di massima di turismo, viene proposto la limitazione , della navigazione  ed obbligo di rientro in giornata presso il porto abituale . Praticamente si sta chiedendo alla Regione Lazio di consentire la ripresa della nautica da diporto, consentendo l’utilizzo delle unità , ma con la limitazione di non poter raggiungere le isole dell’arcipelago pontino ed obbligo di rientro in giornata nel porto di origine . Richiesta ritenuta dagli scriventi , inaccettabile e fortemente lesiva per gli interessi socio economico».

Qualora la Regione attuasse le proposte «Assonautica  sarà ritenuta responsabile in sede civile e penale di tutti danni occorsi alle imprese locali , i quali agiranno nelle sedi opportune per la tutela dei propri interessi»

Ultimo aggiornamento: 16:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA