Egregio direttore,
autonomia, separazione delle carriere, gestione della questione migranti e ruolo dell'Italia nel Mediterraneo: di fronte a noi ci sono tante scelte sulle quali destra e sinistra non possono non differenziarsi, ma sulle quali dovrebbero cercare anche, soprattutto sui temi che hanno qualità costituente, convergenze. Ma come si fa con una come Elly Schlein che non solo pare non capire di che cosa si parla, ma quando si esprime come ha più o meno elegantemente notato Lilli Gruber non si capisce che cosa dice? Ci sono diversi esponenti del Pd, da Luciano Violante a Marco Minniti, da Vincenzo De Luca a Lorenzo Guerini, che ormai non nascondono come la loro non smentita scelta di militare nella sinistra «che c'è» non viene considerata in contraddizione con l'opportunità di trovare convergenze dialettiche con la destra «che c'è». Bisognerebbe trasformare questa attitudine in comitati e in appelli che aprano la via alle riforme costituenti di cui l'Italia e l'Europa hanno bisogno.
A.C.
Padova
Caro lettore,
siamo tutti d'accordo: ci sono materie, lei ne ha elencate alcune, per le quali sarebbe preferibile che all'interno del Parlamento si formassero ampie maggioranze e che si potesse arrivare a quelle che vengono definite nel linguaggio della politica "riforme condivise".