Alsazia, un viaggio in un mondo da fiaba: sulla Rotta del Vino, tra villaggi pittoreschi

Mercoledì 29 Maggio 2019 di Francesca Spanò
Alsazia, un viaggio in un mondo da fiaba: sulla Rotta del Vino, tra villaggi pittoreschi

Alle prime luci dell’alba, quando il rosa tenue del cielo si trasforma piano piano in azzurro brillante, le foglie delle vigne disposte in ordinati filari si muovono dolcemente, accarezzate da una leggera brezza mattutina. Ancora una volta, i paesaggi alsaziani si mostrano in tutta la loro pittoresca bellezza e le casette a graticcio dipinte con colori pastello, sembrano quasi un sorriso color arcobaleno che accoglie il visitatore con un caloroso benvenuto. L’Alsazia, cuore di una Francia d’altri tempi, va vissuta completamente, passeggiando ben prima che il sole accenda il panorama per non perdersi nulla delle sue mille sfumature, difficili da descrivere con un mucchio di parole (ed emozioni) in successione.
 

 

Un po’ pianura e un po’ bosco, un po’ francese e un po’ tedesca (e svizzera) nelle influenze è un mix interessante di più culture e pochi turisti resistono alla tentazione di perdersi nella Route du Vin che tocca alcuni tra le cittadine più graziose di tutto il Paese. Nei centri storici, con le loro chiese e le abitazioni perfettamente mantenute, è rimasta intatta l’atmosfera medievale e, a tratti, sembra di essere in un mondo a parte, lontano da tutto e da tutti in un microcosmo intimo e fiabesco. A cominciare da Strasburgo che conserva una delle più belle cattedrali gotiche d’Europa, fino ad arrivare a Mulhouse, dal lungo passato e oggi nota soprattutto per il Museo dell’Automobile.

Un salto nell’anima storica di Strasburgo

Il suo ipnotico profilo non lascia mai indifferente il viaggiatore che per la prima volta arriva in questo luogo con il porto fluviale più importante di tutta la Francia. Ha una storia di 2000 anni ed è costellato da meraviglie imperdibili. A cominciare dalla Cattedrale di Notre-Dame, con le vetrate dalle tinte abbaglianti del XII e XIII secolo dei due rosoni, che inizialmente doveva somigliare a Notre Dame di Parigi. Finì poi per riflettere l’evoluzione che dal Romanico va al tardo Gotico, con una sola torre con guglia del Quattrocento. Nella stessa piazza della Cattedrale, per un lauto pasto, o semplicemente per osservarne il profilo interno ed esterno, imperdibile è la Maison Kammerzell, con le facciate a graticcio quattro-cinquecentesche. Venne eretta dal celebre commerciante di formaggi Martin Braun in uno stile rinascimentale unico con diverse sculture nelle travi, di tipo storico, sacro e profano e oggi è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Qui si può anche dormire, ma a pochi passi dal centro molto comodo può essere anche il moderno Hotel Boma, il primo hotel lifestyle di Strasburgo coloratissimo e tutto a tema, a raccontare l’Africa in ogni suo angolo. Altra idea deliziosa per gustare delizie locali è Les chauvins- Père et Fils, in Rue du Faisan che è unico nella zona, perché propone delle tapas ma in stile alsaziano. Da qui immancabile una passeggiata nel suo vero cuore, guidati da corsi d’acqua sui quali navigare, casette a graticcio e graziose botteghe di gastronomia fino all’emozionante quartiere più caratteristico: la Petite France. Immediatamente ci si rende conto della bellezza unica di una città che ha in sé un aspetto magico. Si trova sulla Grande Ile e dal 1988 è Patrimonio dell’Umanità Unesco. Il suo nome è legato al cosiddetto hospice des vérolés, costruito alla fine del XV secolo per accogliere i malati di sifilide, detto anche “il male francese” e fu danneggiato durante il secondo conflitto mondiale. Oggi del triste passato non resta nulla, solo delle immagini da cartolina tutte da fotografare. I canali della zona un tempo erano utilizzati dai conciatori e dai pescatori, ma proseguendo lo spettacolo continua arrivando ai Pont Couverts (i ponti coperti che hanno perso la copertura nel XVIII secolo e sembrano idealmente abbracciare il centro cittadino). A nord-est di Strasburgo, sul Parc de l’Orangerie, il Palais de l’Europe comprende le sedi di varie istituzioni dell’Unione Europea, mentre una visita la merita anche il Musée Alsacien, che racconta attraverso costumi e mobili il passato locale.

Lungo la Via del Vino tra Riquewihr, Obernai e Colmar

Duecento chilometri di vigneti alsaziani che si perdono all’orizzonte come un mare di verde e natura. Lungo il percorso diverse sono le cantine per degustare vini (soprattutto bianchi), come le Domaine Zeyssolff a Gertwiller, appena dopo Obernai. Ma procediamo con ordine: da Strasburgo, uno stop lo merita Wingen-sur-Moder, con il famoso Musée Lalique, inaugurato nel 2011 nel paesino dove nel 1921 René Lalique  ha  aperto la sua manifattura. Si tratta dell’unico esempio del genere in Europa e sono esposte 650 opere nelle collezioni permanenti della maison di cristalleria. Da qui, in poco più di un’ora si giunge a Obernai. La città fortificata del Basso Reno con le sue casette nido di cicogne per gran parte dell’anno, è considerata fra i cento borghi più belli di Francia. Il centro nevralgico è la Piazza del Mercato, che prende il nome dalle bancarelle di frutta e verdura che affollano la zona il giovedì mattina. Da qui si può percorrere un viale di palazzi storici carichi di fiori, vicoli nascosti e tipiche botteghe, fino ai bastioni duecenteschi. E poi si riprende la via verso due luoghi da sogno, di quelli che è impossibile dimenticare, Riquewihr e Colmar, ma prima per chi vuol concedersi una notte di eleganza e sogno, l'indirizzo per dormire è Le Chambard – Hôtel, Restaurant et Spa à Kaysersberg.

Riquewihr, nel paese de La Bella e la Bestia

Si dice che i disegnatori della Disney, vedendo questo minuscolo centro di pochissime anime, abbiano deciso di utilizzarlo come ambientazione per il cartone de La Bella e a Bestia. Quel che è certo è che bisogna assolutamente raggiungerlo, meglio se al mattino quando (nonostante i tanti camion che scaricano la merce) si può godere della sua atmosfera lontano dalla folla. Tratti di fortificazioni proteggono ancora le coloratissime case cinquecentesche e, nella strada principale del centro vinicolo, svetta una porta mediecale al cui interno si trova un museo archeologico. Le Cour des Berges (porta di accesso alla città) vanta ancora la prigione con annessa sala di tortura.

Colmar, il posto dei sogni

Nel Medioevo, questo borgo fortificato aveva grande importanza, ma al di là delle sue belle chiese e del centro storico, sono le sue case colorate con strutture in legno a farla da padrone. La Petite Venice, con le sue stradine acciottolate e i profili delle abitazioni multicolor, lascia letteralmente senza fiato. Tra canali si può scoprire in versione romantica, ma anche a piedi la passeggiata può essere davvero indimenticabile. C’è la Vecchia Dogana che risale al XV secolo e sorge sulla Grand’ Rue, c’è il Mercato coperto e c’è il suo cuore storico dove un tempo vivevano i conciatori e dove il fiume Lauch e i suoi affluenti raggiungono dimore rese ancora più pittoresche dalle fioriere.

Mulhouse, un tour particolare

Mulhouse aveva un centro storico interessante ed era sede di notevoli fabbriche di fama mondiale. Oggi vive un momento di leggera ripresa dopo una forte crisi, ma pur essendo fuori dalla Rotta del Vino vale la pena di visitare il centro medievale in netto contrasto con le sue zone ultra moderne. E poi, immancabile, il Musée de l’Automobile, la più importante esposizione su questo tema del mondo. Una buona soluzione per chi vuole raggiungere facilmente sia il centro che l’installazione, può essere fermarsi a dormire all’Hotel Bristol, ma quel che è sicuro è che bisogna restare almeno due giorni se si vuole scoprire al meglio questa vera e propria città “a quattro ruote”. Nel museo automobilistico sono esposti marchi come Bugatti, Rolls -Royce, Mercedes e tutti gli altri nomi prestigiosi, a raccontare l’automobile dalle origini a oggi. E poi c’è la Royale personale di Ettore Bugatti, considerata la più prestigiosa di sempre. Del tutto rinnovato nel 2006, il museo oggi ha diverse dotazioni multimediali e interattive con altrettanti filmati e simulatori. Nell'area animata, si può avviare un'auto d'epoca a manovella e anche sostituire la ruota di una F1. Il tutto su una superficie espositiva di 25.000 m², 17.000 dei quali in una sola enorme sala, quasi 2500 veicoli e quasi 500 provenienti da 98 brand.

Per ulteriori informazioni o curiosità, anche in tempo reale, sull'Alsazia e sulla Francia in generale, i siti di riferimento sono: www.france.fr e Tourisme Alsace.
 

Ultimo aggiornamento: 15:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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