La situazione legata al Covid in Francia continua a tenere con il fiato sospeso la popolazione.
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Interrogé sur RTL,Jean François Delfraissy a annoncé que l'"on était dans une situation très difficile, voire critique",avec"un virus qui circule de façon extrèmement rapide".Le président du conseil scientifique estime 100 000 contaminations / jour.— AR1 (@AR1info) October 26, 2020
Il presidente poi si concentra su un'ulteriore difficoltà: «I nostri concittadini non sono ancora consapevoli di quanto ci attende. Posso capirlo, è qualcosa difficile da accettare. Adesso dobbiamo avere una visione d'insieme, non solo francese, bensì europea. L'ondata sta infatti travolgendo tutti ed è un un evento straordinario nel senso negativo del termine».
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La situazione sarebbe simile a quella riscontrata a marzo, come conferma Aurélien Rousseau, direttore generale dell'Agenzia Regionale della Salute IIe de France, il distretto che fa capo a Parigi: «Assistiamo a un'accelerazione molto rapida dei contagi e degli ingressi in rianimazione». Le alternative, dunque per Delfraissy sono due, sebbene l'ultima parola spetti sempre alla politica: «Coprifuoco più massiccio - per orari ed estensione geografica sul territorio nazionale - o un lockdown "meno duro", sul modello irlandese». Su un punto, tuttavia, non si prescinde: «Le scuole resteranno aperte».
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Francia, allarme economisti
Un lockdown totale causerebbe non solo una «recessione del 10%» nel 2020 ma un « crollo dell'economia francese »: lo ha detto il presidente del Medef, la Confindustria d'Oltralpe, Geoffroy Roux de Bézieux, intervistato questa mattina da radio RMC. «Se si deve riconfinare totalmente come a marzo, andremmo verso il crollo dell'economia francese, rischiamo di non riprenderci più», ha avvertito, aggiungendo che l'ipotesi di confinamento totale - al momento esclusa - «sarebbe qualcosa di molto duro» . Anche se «i mercati hanno una capacità di ripresa incredibile», ha osservato.