Aveva provato a far rispettare le misure di sicurezza anti-Covid, intimando ad alcuni giovani passeggeri irrispettosi l'uso della mascherina, e per questo aveva scatenato una reazione violenta da parte dei ragazzi che l'hanno pestato e massacrato di botte. E' morto così, dopo sei giorni di agonia in seguito alle percosse (i fatti risalgono a domenica 5 luglio), l'autista di un autobus in Francia, Philippe Monguillot, 59 anni, ricoverato d'urgenza in ospedale, avvenuto a Bayonne, la città vicino al confine spagnolo. Una notizia che ha choccato il paese intero.
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La giustizia «punirà gli autori di questo odioso crimine», ha detto su Twitter il nuovo primo ministro Jean Castex, dopo che l' autista è spirato ieri sera in ospedale.
Due giovani di 22 e 23 anni, già noti alla polizia, sono stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario. Altri due, sulla trentina, dovranno rispondere del reato di «mancata assistenza a persona in pericolo». Il nuovo ministro dell'interno Gerald Darmanin è atteso ora a Bayonne. In città si è svolta giovedì una marcia di solidarietà a cui hanno partecipato 6mila persone. In testa al corteo vi erano la moglie di Monguillot e le tre figlie.
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La giustizia «punirà gli autori di questo odioso crimine», ha detto su Twitter il nuovo primo ministro Jean Castex, dopo che l' autista è spirato ieri sera in ospedale.
Diversi esponenti politici di tutti i partiti politici hanno espresso la loro indignazione. Monguillot è stato picchiato con «estrema violenza» dopo aver intimato a tre persone di indossare la mascherina e chiesto di controllare il biglietto di un'altro, ha riferito la procura di Bayonne.
Le décès de Philippe Monguillot, lâchement agressé dimanche à Bayonne pour avoir accompli son travail, nous touche en plein cœur. La République reconnaît en lui un citoyen exemplaire et ne l'oubliera pas. La Justice punira les auteurs de ce crime abject.
— Jean Castex (@JeanCASTEX) July 10, 2020
Due giovani di 22 e 23 anni, già noti alla polizia, sono stati arrestati con l'accusa di omicidio volontario. Altri due, sulla trentina, dovranno rispondere del reato di «mancata assistenza a persona in pericolo». Il nuovo ministro dell'interno Gerald Darmanin è atteso ora a Bayonne. In città si è svolta giovedì una marcia di solidarietà a cui hanno partecipato 6mila persone. In testa al corteo vi erano la moglie di Monguillot e le tre figlie.