Kiev ha dichiarato di avere fatto passi in avanti nel conflitto contro Mosca: il bilancio fatto all'inizio del mese è di quattro sistemi di difesa aerea S-300 russi distrutti e una stazione radar messa fuori uso. Un risultato che nelle scorse settimane sembrava difficile da immaginare, ma che ora è diventato verosimile dopo l'annuncio fatto dagli Usa: il 9 agosto funzionari statunitensi hanno dichiarato di avere fornito missili anti-radiazioni, o anti-radar, ad alta velocità (HARM) all'Ucraina. «Nei recenti pacchetti dell'autorità di prelievo presidenziale abbiamo incluso una serie di missili anti-radiazioni che possono essere lanciati da aerei ucraini che possono avere effetti sui radar russi e altre minacce», ha detto Colin Kahl, sottosegretario del dipartimento della Difesa americana.
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Missile Harm, come funziona
Si tratta di un missile tattico aria-superficie che ha una portata di almeno 50 chilometri ed è progettato per trovare e distruggere i sistemi di difesa aerea dotati di radar. E' un'arma studiata per agganciare e mettere fuori uso i sistemi radar delle batterie anti-aeree, nell'ambito delle cosiddette missioni SEAD (Suppression of Enemy Air Defences), che consistono in attacchi aerei che hanno l'obitettivo di eliminare le difese contraeree nemiche. Sostanzialmente, i razzi come l'AGM-88 sono progettati per cercare nel cielo i caccia in arrivo e intercettarli.
Questo tipo di missile può essere configurato in tre modi: Pre-Briefed, Target Of Opportunit e Self-Protect. Nella prima modalità viene lanciato contro l'obiettivo, che viene individuato in un raggio di 150 km. Target Of Opportunit significa che il bersaglio è stato individuato direttamente dal computer di lancio, mentre la modalità Self-Protect indica che il radar dell'aereo è acceso e capta gli eventuali segnali. Un aiuto arriva dai velivoli occidentali di sorveglianza elettronica, come l'RC-135W Rivet Joint della RAF che pattugliano il Mar Nero e mappano le reti russe.