Hotel Auronzo, asta deserta: il ritiro della Lazio in bilico. La curatrice fallimentare: «Non ci sono nuovi gestori»

Giovedì 28 Marzo 2024 di Gianfranco Giuseppini
L'Hotel Auronzo dove si svolgeva il ritiro della Lazio

AURONZO - L'altro ieri è andata deserta l'ennesima asta di vendita giudiziaria dell'Hotel Auronzo che a luglio dovrebbe ospitare il 17° ritiro di precampionato della Lazio. In seguito ci sarà un nuovo tentativo da parte del Tribunale fallimentare di Belluno. Vale a dire che per il prossimo bando ci vorranno almeno due mesi. Contrariamente a quanto aveva fatto capire martedì Media Sport Event, organizzatrice dei ritiri della Lazio, il condizionale sulla disponibilità dell'Hotel Auronzo è d'obbligo, stando a quanto asserisce l'avvocatessa Sandra Constantini, curatrice dell'alienazione della struttura ricettiva a 4 stelle, unica presente nel fondovalle della Val d'Ansiei.

Probabilmente per la legale bellunese la Media Sport Event nelle sue dichiarazioni, si è spinta troppo avanti nel dare per scontata la disponibilità dell'immobile così come avvenuto negli anni passati quando, a Hotel Auronzo chiuso per fallimento, su richiesta del Comune nell'aprile del 2022 (vicesindaca Daniela Larese Filon) era stata concessa la disponibilità da parte del Tribunale fallimentare per evitare all'ente civico di dover sborsare una pesante penale a seguito dell'interruzione del contratto in atto. Precisa ancora la curatrice fallimentare: «Né io sono a conoscenza che ci sia un nuovo gestore e quale possa essere per prendere il posto della Cooperativa 13 maggio di Padova che ora non c'è più nella conduzione. Per quel che mi risulta non ho nessuna nuova proposta, così come smentisco che l'albergo sia inagibile. Non solo, ma io contratti non ne ho firmati alcuno e il Tribunale non ha dato nessun tipo di autorizzazione in tal senso. Per cui, quanto affermato dalla società romana, potrebbe costituire pregiudizio per altri eventuali accordi che si presentassero». C'è poi un aspetto non secondario che Sandra Constantini pone in evidenza. È quello delle prenotazioni alberghiere da parte dei tifosi, senza che ci sia un'ufficialità, per cui i conduttori delle strutture ricettive, presi dall'abbaglio, potrebbero prenderle in carico senza battere ciglio. Ancor più grave per la curatrice fallimentare è che «il signor Gianni Lacchè, amministratore unico della Media Sport Event, ponga dei termini contrattuali. Non è compito suo. È il caso dello scalare il costo dell'adeguamento dell'impianto antincendio dall'affitto, quando mi risulta che l'albergo sia agibile. Procedura questa che a lui certamente non spetta». Prosegue dunque la tormentata e a quanto pare infinita vicenda del ritiro laziale in riva al lago di Santa Caterina, gli albergatori restano alla finestra in attesa di certezze.
 

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