PADOVA - Il bagno viene trasformato in una discarica così gli studenti del Severi per andare ai servizi dovranno chiedere la chiave come al bar e saranno sorvegliati a distanza dai collaboratori scolastici.
La disposizione, in vigore è arrivata direttamente dal dirigente scolastico reggente, Michele Giannini.
I CONTROLLI
Nella comunicazione si precisa, poi, un particolare per nulla irrilevante : “Il collaboratore scolastico rimarrà nei pressi dei servizi”. Di fatto i ragazzi dovranno essere controllati quando vanno al bagno. “Non sono tollerabili comportamenti indecorosi per l’istituzione scolastica – scrive ancora il preside – I colpevoli, se individuati, incorreranno nelle sanzioni disciplinari previste nel regolamento di istituto”. Per capire le motivazioni di un provvedimento di questo tipo, però, è necessario recuperare una comunicazione del giorno precedente, quindi del 16 febbraio, inviata agli studenti, alle loro famiglie e a tutto il personale dell’istituto superiore di Mortise, sempre da Giannini.
LA SEGNALAZIONE
“Facendo seguito alle segnalazioni di alcuni colleghi sul mancato conferimento dei rifiuti negli appositi contenitori - si legge nella nota – preso atto della formazione effettuata il 9 novembre con la dottoressa Borin di AcegasApsAmga spa, si comunica che in data 13 febbraio, il bagno studenti del 1° piano sud della sede centrale si presentava come una discarica” A conferma di questo nella nota viene allegata una foto esplicativa.
“E’ stato pertanto effettuato lo spurgo completo di tutti i bagni e delle colonne – si legge ancora – e al loro interno sono stati ritrovati bottigliette, carte, involucri di merendine, rotoli di carta igienica interi, preservativi e brick. Si rammenta che il conferimento corretto dei rifiuti è obbligatorio”. Un provvedimento che, però, rischia di sollevare più di qualche perplessità sul diritto alla privacy degli studenti.
LA CRITICHE
Non è un caso che, in questi giorni, le chat dei ragazzi e delle loro famiglie si siano arroventate e non è escluso che, a breve, possano arrivare anche delle iniziative di protesta. Più di qualcuno, per esempio, ha fatto presente che il bagno in questione sarebbe stato chiuso a chiave e che non era accessibile ai ragazzi. Qualcun altro ha detto, invece, che se la pulizia del servizio igienico trasformato in discarica fosse stata quotidiana, probabilmente non si sarebbe arrivati ad una situazione di questo tipo. Altri ancora ragionano sul fatto che in una scuola di oltre 1.100 studenti sono presenti solamente 5 bagni e che ora i ragazzi devono andare in cerca dei bidelli per farsi dare la chiave e accedere poi ai servizi.