Tornano ad aumentare i casi di Covid-19. Come emerso dall'analisi del matematico Giovanni Sebastiani, infatti, rispetto ai valori della prima settimana di luglio, «l'incidenza è aumentata significativamente», soprattutto in alcune province.
Contagi Covid in aumento
L'incidenza dei casi di Covid «è aumentata significativamente» nelle province italiane rispetto ai valori della prima settimana di luglio.
Le province più colpite
Per quanto riguarda le province in crescita accelerata, si distinguono tre cluster di province contigue, a eccezione di Verbano-Cusio-Ossola.
- Tutte le province del Friuli Venezia Giulia e quella di Belluno;
- Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Monza e della Brianza, Pavia, Alessandria, Asti, Torino;
- Caserta, Napoli, Salerno, Matera, Isernia.
Le province con andamento costante formano invece quattro cluster di province contigue:
- Sassari, Nuoro;
- Brindisi, Lecce;
- Cosenza, Crotone;
- Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Catania e Ragusa
Si individuano inoltre altri due gruppi di province che quasi formano due cluster di province contigue:
- Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Forlì-Cesena;
- Arezzo, Perugia, Grosseto e Viterbo.
Lo osserva ancora Sebastiani. Si nota inoltre un'incidenza maggiore del 50% rispetto ai sette giorni precedenti a Matera, Crotone, Ravenna, Gorizia, Bergamo, Lecco, Verbano-Cusio-Ossola e Belluno.
I valori dell'incidenza settimanale
Ecco di seguito i valori dell'incidenza settimanale per 100.000 abitanti nelle 107 province italiane, fino al 6 settembre: Cagliari (85); Rovigo e Padova (70); Oristano, Catanzaro e Lodi (65); Ravenna e Cremona (60); Venezia, Belluno, Treviso, Vicenza e Avellino (55); Massa Carrara, Ancona, Latina, Pavia, Teramo, Mantova e Chieti (50); Salerno, Rimini, Verona, Roma, Brescia, La Spezia, Caserta e Siena (45); Sassari, Pordenone, Pisa, L'Aquila, Lecce, Udine, Napoli e Milano (40); Ferrara, Monza e della Brianza, Como, Nuoro, Genova, Arezzo, Sondrio, Pistoia, Lecco, Terni e Firenze (35); Asti, Savona, Livorno, Sud Sardegna, Verbano-Cusio-Ossola, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Perugia, Lucca, Novara, Grosseto, Frosinone, Alessandria, Piacenza, Ascoli Piceno, Isernia, Trieste, Bologna, Bergamo e Benevento (30); Vercelli, Vibo Valentia, Macerata, Torino, Gorizia, Bari, Taranto, Foggia, Prato, Pesaro e Urbino, Fermo, Varese, Pescara e Rieti (25); Forlì-Cesena, Cosenza, Trento, Parma, Campobasso, Biella, Brindisi e Cuneo (20); Barletta-Andria-Trani, Viterbo, Imperia, Aosta e Bolzano (15); Crotone, Modena, Trapani, Matera e Potenza (10); Palermo, Ragusa, Messina, Caltanissetta e Agrigento (5); Catania (2), Enna e Siracusa (1).
La situazione nelle scuole
«Rivalutare misure covid nelle scuole in caso di aumento morti e ricoveri»: queste le parole di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), nel giorno in cui la prima campanella del nuovo anno scolastico è suonata in diversi istituti d'Italia.
Il tutto mentre i dati Covid sono in risalita. «È vero che la malattia oggi sembra essere molto più benevola, nel senso che la morbilità e la mortalità sono contenute - puntualizza Anelli - Ma se questi valori dovessero salire, chi si assume la responsabilità di non prendere provvedimenti contro la diffusione del virus?», si chiede. «Al momento il provvedimento del ministro è sostenibile, perché i dati sono ancora veramente molto bassi. Però, se dovessero cambiare, si dovrà decidere cosa fare. E se salissero ricoveri e morti, vanno rivalutate le politiche. Non solo per la scuola, ma per tutto».
Le parole di Zaia
Diverso il commento di Luca Zaia, presidente della Regione Veneto: «Sul Covid la situazione è di attenzione. Era già stato detto che diventerà la nuova influenza, non il Coronavirus, lo è stato. Con le polmoniti bilaterali finivi in terapia intensiva. Ora non è più così. Oggi hai un po' di mal di gola, un po' di raffreddore e finisce lì. Dobbiamo proteggere i fragili».