Crescono i casi di tumore, Pordenone prima per prevenzione: l'allarme per il personale

Martedì 30 Aprile 2024 di Loris Del Frate
Una mammografia

Non siamo ancora a regime, ci vorrà probabilmente un altro anno, ma da quando la pandemia del Covid è finita in archivio, gli screening regionali per la lotta preventiva a tre tipi di cancro invasivi e particolarmente letali se non presi in tempo, ha raggiunto quasi i numeri pre Covid.

Non solo. La provincia di Pordenone e subito dietro quella di udine, sono quelle in cui la prevenzione e quindi gli screening, stanno attecchendo di più sul territorio. C’è anche da dire che i Servizi dell’Asfo e quelli dell’Asufc hanno cercato di correre il più possibile per rimettere in carreggiata un’auto che la pandemia aveva mandato a gambe all’aria.


I NUMERI


Sono tre gli screening che la regione sta portando avanti: la ricerca del sangue occulto nelle feci che di fatto è il primo allarme per un eventuale tumore al Colon. Tra tutti gli screening è quello che ha la percentuale di realizzazione sul territorio più bassa, anche se in risalita e supera il 54 per cento in provincia di Pordenone, mentre si assesta sul 52 in provincia di Udine. L’obiettivo per l’anno in corso, anche se non sarà facile è di raggiungere almeno il 60 per cento. Gli altri due screening gratuiti sono invece legati a patologie oncologiche delle donne. La diagnosi precoce, del resto, si è dimostrata lo strumento di prevenzione più efficace e per questo motivo la raccomandazione per le donne fra i 45 ai 69 anni è di fare una mammografia ogni due anni per i tumori della mammella, e alle donne fra 25 e 64 anni di fare un esame diversificato secondo l’età (pap test ogni 3 anni per la fascia 25-29 anni /Hpv test ogni 5 anni) per i tumori della cervice uterina. La mammografia arriva intorno al 60 per cento di presenze all’invio degli screening, si abbassa, invece, al 56 per cento per quanto riguarda il pap test. I dati del Friuli Venezia Giulia sono in sintonia con quelli nazionali, forse leggermente più alti, ma resta il fatto che sopratutto per il tumore del colon i numeri sono in salita e quindi l’esame ogni due anni diventa una delle armi più importanti per cercare di prevenirlo o comunque prenderlo quando è ancora in fase iniziale.


GLI STANDARD


L’emergenza sanitaria da Covid 19 aveva enfatizzato la debolezza dell’architettura dell’assetto organizzativo e del sistema di regolazione delle interdipendenze fra i diversi attori della rete dei servizi, coinvolti nei diversi livelli e nelle diverse dimensioni della presa in carico: questo era stato il cuore del problema strutturale del Servizio sanitario del Friuli Venezia Giulia, secondo un’analisi, che non ricorre a giri di parole, contenuta nelle Linee di gestione della Sanità regionale. Naturalmente, la via maestra per uscire da tale condizione è da un lato il potenziamento della rete ospedaliera solo per le emergenze conclamate e dall’altro l’efficientamento dell’assistenza territoriale. Gli obiettivi della Regione sono rimasti tali a quelli sanciti dalle Linee del 2021, ossia prevedendo l’ampliamento degli screening oncologici alla mammella alla fascia d’età fra i 45 e i 49 anni. 


GLI OBIETTIVI


L’obiettivo fissato è del 60% del “target” di donne da sottoporre al test per la cervice uterina e del 64% per la mammella. Altro problema che si è presentato con la carenza di personale, il fatto che non tutte le Aziende sanitarie sono riuscite a mantenere gli orari previsti dal documento di programmazione. Quanto al test del colon-retto, l’obiettivo minimo era stato fissato dalle Linee di gestione al 60% della popolazione - obiettivo ed è stato quasi raggiunto. Per lo screening della mammella e della cervice uterina, se la donna nella data proposta per fare l’esame è impegnata, potrà spostare l’appuntamento con una semplice telefonata. Nel caso del colon retto è ancora più semplice perché è possibile fare l’esame in modo autonomo ritirando l’apposito kit in farmacia. Se per un disguido non si viene contattati nei tempi previsti, è possibile ugualmente prenotare l’esame chiamando direttamente l’azienda sanitaria di appartenenza. Esami gratuiti e non serve l’impegnativa del medico.

Ultimo aggiornamento: 07:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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