Maxi truffa Venice, niente patteggiamento per cinque imputati. Si torna in aula

I procacciatori di risparmiatori volevano patteggiare soltanto per l'abusivismo finanziario

Giovedì 9 Maggio 2024 di C.A.
Maxi truffa Venice, niente patteggiamento per cinque imputati. Si torna in aula

PORDENONE - La truffa milionaria della Venice Investment Group è diventata un processo "spezzatino". Dopo i nove patteggiamenti iniziali e la condanna dell'ex trader portogruarese Fabio Gaiatto, che sta scontando dieci anni di carcere a Padova, dal processo madre erano state stralciate nel 2020 le posizioni di sei procacciatori di risparmiatori. Inizialmente le difese avevano proposto un patteggiamento soltanto per l'abusivismo finanziario, ma la Procura non aveva accettato di abbuonare il concorso nell'associazione per delinquere e la truffa. Un anno fa l'orientamento è cambiato. La Procura ha prestato il consenso per la definizione della pena, ma limitatamente al presunto abusivismo finanziario. Le restanti imputazioni - secondo il pubblico ministero Monica Carraturo - sarebbero state affrontate al dibattimento. Ieri il nuovo confronto davanti al collegio presieduto dal giudice Giorgio Cozzarini. Le difese si sono opposte ai patteggiamenti così formulati e il Tribunale li ha dichiarati inammissibili. L'unica posizione definita (era la più defilata) è quella di Andrea Zaggia, 37 anni, di Saccolongo, che ha patteggiato 10 mesi e 4mila euro di multa con il beneficio della condizionale.
Si torna dunque davanti al collegio originale, presieduto dal giudice Alberto Rossi, per Daniele Saccon (50) di Mareno di Piave (avvocato Enrico D'Orazio), Massimo Osso (51) di Palmanova (avvocato Piergiorgio Sovernigo), Flavio Nicodemo (54) di Teglio Veneto (avvocato Olga Fabris); Massimiliano Franzin (51) di Oderzo (avvocato Remo Lot) e Moreno Vallerin (48) di Due Carrare (avvocato Chiara Maltese). L'udienza è fissata per il 28 maggio.
Il processo, già stoppato dal pandemia e rimasto in stand by per quattro anni, si preannuncia in salita.

La Procura potrebbe citare centinaia di testimoni, perché nella lista ci sono anche tutte le vittime che si sono costituite parte civile e che non hanno recuperato il capitale investito nel sistema Ponzi ideato da Gaiatto. Decine anche i testimoni che potrebbe citare ogni imputato. Ma c'è di più. A dicembre 2025 due reati - l'ipotesi di truffa e di abusivismo finanziario - saranno "mangiati" dalla prescrizione. E se non succederà in primo grado, in caso di condanna basterà aspettare il processo in Corte d'appello.

Ultimo aggiornamento: 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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