Vandali devastano il campo di lavanda, un vero incanto nel cuore del Delta

Lunedì 8 Maggio 2023 di Francesco Campi
Il meraviglioso campo di lavanda nel profondo Delta meta di molti turisti

PORTO TOLLE - Un incomprensibile sfregio al gioiello naturale di Ca’ Mello che si sta preparando a esplodere in colori e profumo. La notte scorsa qualcuno ha saccheggiato i filari di lavanda della coltivazione che da qualche anno è diventata un vero polo di attrazione nel cuore del Delta, dopo che le immagini delle sue fioriture sono diventate virali sui social, condivise anche dal presidente della Regione Luca Zaia. Nottetempo, qualcuno armato di badile ha danneggiato un filare della lavanda del tipo Hidcote blu, oltre a distruggere anche due piante di salvia e una di rosmarino.

Anomalo e di ben poco valore se si fosse trattato di furto, strano per fatica impiegata in rapporto al tipo di danno se si fosse invece trattato di un atto vandalico. 

INCURSIONE NOTTURNA
Quale che sia la natura di questa deprecabile azione, la titolare dell’azienda “Lavanda Polesana”, Micaela Friso, non nasconde l’amarezza: «L’anno scorso abbiamo sofferto la forte siccità unita all’aumento della salinità dell’acqua di irrigazione, che hanno già provocato conseguenze alla mia lavanda e trovarsi oggi, alla vigilia dell’inizio della fioritura vittima di un gesto del genere fa male. Non se ne capisce il senso. Poi, va detto, che non solo è stato fatto un danno a un’azienda del territorio, ma anche a una donna, perché sono io la titolare dell’azienda e questo non è un aspetto di poco conto. Chiunque sia stato dimostra di essere una persona piccola, che non capisce il valore che questa nostra attività ha portato a tutto il territorio in termini di attrattività turistica. Anche perché se qualcuno arriva da fuori per vedere i campi di lavanda, e in questi anni sono stati davvero in tantissimi, non è che si limita alla sosta qui da noi, proseguendo in una visita nel Delta». 
In effetti il contributo di questa azienda che spezza il panorama della monocoltura dimostra che accanto alla produzione agricola - in questo caso oli essenziali per ambito cosmetico con una linea di prodotti a marchio “Lavanda polesana” - si può investire con ottimi risultati anche sul paesaggio, sull’esempio della Provenza, proprio con l’investimento sulla lavanda, ma anche dell’Olanda con i tulipani. Soprattutto in un’epoca in cui le immagini viaggiano più veloci delle parole e rimbalzano ovunque. E le immagini del “mare viola” nel cuore del Delta sono davvero più potenti di tante campagne promozionali. 

PAESAGGIO E TURISMO 
Le mani ignote che hanno saccheggiato la coltivazione hanno agito nottetempo. «La sera verso le 8 - racconta la titolare - era tutto tranquillo, non c’era nulla in giro e ho tirato la catena bianca e rossa che chiude l’accesso. La mattina, quando sono uscita fuori, ho subito notato cicche di sigaretta in terra e una bottiglia di plastica vicino alla casa. Poi, ho visto che erano state portate via dieci piante di lavanda, dal filare nuovo della Hidcote blu e delle piante di rosmarino e salvia vicino a dei pali. Una pianta di salvia è stata proprio strappata e buttata nell’erba, ma è stato usato un badile poi abbandonato. È qualcosa di difficile da capire e fa male, non tanto per il suo valore economico, quanto per il significato». Eppure, non è la prima volta che qualcuno si accanisce contro questa realtà. Già nel primo anno del grande successo, tre anni fa, sempre di notte, a giugno, qualcuno era entrato con la macchina nel campo, danneggiando un bel numero di piante. Un dispetto? Una ragazzata? Anche allora le risposte non erano arrivate. Intanto oggi, la titolare della Lavanda polesana si presenterà dai carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti.
 

Ultimo aggiornamento: 17:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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