Treviso assediata dai ladri, più bande in azione che terrorizzano i cittadini. L'ultimo colpo a Roncade

Domenica 11 Dicembre 2022 di Maria Elena Pattaro
Carabinieri al lavoro per fermare i ladri
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TREVISO - Una terra di saccheggio: la Marca è travolta da una nuova ondata di furti e rapine in casa. Opera di diverse bande di ladri a cui le forze dell’ordine stanno dando la caccia. Prendono d’assalto ville e abitazioni, a caccia soprattutto di gioielli e contanti. E con le feste ormai alle porte l’allerta è ancora più alta. L’ultimo colpo grosso è quello alla villa padronale dei Conti Bevacqua di Panigai a Farra di Soligo. Mercoledì pomeriggio i banditi hanno sventrato la cassaforte usando un flessibile e fatto razzia dei gioielli di famiglia: antiche spille e anelli, collane con diamanti, oggetti d’oro. Un bottino da almeno 50mila euro. Sul caso stanno indagando i carabinieri, con il supporto della scientifica: i militari hanno repertato impronte e tracce lasciate dai malviventi e anche le telecamere della zona sono al setaccio in queste ore per raccogliere qualsiasi elemento utile a dare un volto e un nome ai responsabili. Ad agire sono stati dei professionisti, che in pochi minuti sono riusciti a sventrare la cassaforte trafugandone l’intero contenuto. Un colpo pianificato nei dettagli. Roberto, il marito della contessa Francesca Bevacqua li ha sorpresi al rientro: due individui mascherati che fuggivano dalla scala interna. Li ha rincorsi fino al vigneto, armato di bastone e di una buona dose di coraggio. Ma ne ha perso le tracce. Un terzo complice probabilmente li stava aspettando in auto nei paraggi, pronto a garantire la fuga della banda. La stessa che avrebbe all’attivo altri quattro furti: due a Vidor e due a Follina.


RIPRESI DALLE TELECAMERE
Anche Roncade è tra le località colpite: qui venerdì pomeriggio una coppia di ladri ha tentato l’assalto a una villetta a schiera di via Radaelli mentre la proprietaria era in casa. È stata lei a farli scappare quando ha sentito la raffica di colpi contro il portoncino d’ingresso, blindato. «Altri due colpi e mi sarebbero piombati in casa - racconta la donna, spaventata e al tempo stesso arrabbiata -.

Ho in mano i filmati, spero li trovino e scontino una pena adeguata». Il raid è stato immortalato dalle telecamere del vicino. Alle 17.35 i due predoni si intrufolano nel giardino. Sono giovani, indossano jeans e piumino, uno ha una mascherina, l’altro è a viso completamente scoperto. Mentre uno fa da palo su un lato della villetta, l’altro prende a sprangate la porta blindata. «Mio figlio di 18 anni era appena uscito di casa, avranno pensato di avere campo libero - dice la residente -. Quando ho sentito i colpi all’inizio ho pensato che fosse lui ma poi ho capito che chi era alla porta non stava bussando ma cercando di aprirla, forse con un piede di porco. A quel punto ho acceso tutte le luci, interne ed esterne. Il rumore è cessato». I predoni hanno battuto la ritirata.


RAPINATA E PICCHIATA
A Casale sul Sile, teatro di una rapina in casa, i malviventi invece non si sono fatti scrupoli. Sono arrivati persino a prendere a calci una disabile pur di farsi indicare la cassaforte. Monica Biasin, 60 anni è ancora terrorizzata. Martedì pomeriggio stava chiudendo la portafinestra del salotto quando due malviventi travisati col casco integrale hanno fatto irruzione. «Sappiamo che hai una cassaforte» le hanno detto assestandole una raffica di calci al costato, mentre lei era a terra. «Non era il caso di fare la coraggiosa, ho indicato la cassaforte e si sono presi i 350 euro che mi servivano per pagare l’Imu» racconta la vittima. Spietati, ma non troppo avveduti. I due infatti hanno commesso un errore che potrebbe rivelarsi fatale: non hanno indossato i guanti. Le impronte lasciate sulla busta strappata sono state repertate e inviate al Ris di Parma. Potrebbe essere il tassello decisivo per inchiodarli, unito al sommario identikit fornito dalla vittima: alti, prestanti, accento dell’Est, vestiti firmati, profumo costoso e una stella tatuata sulla mano di uno dei due. Indifese, come Monica, erano anche le due anziane ultranovantenni derubate in centro a Treviso, in una palazzina della Pescheria, in pieno giorno. C’è anche chi i ladri li ha fatti arrestare: due i casi a Castelfranco, nelle ultime settimane. Angela Scapin, 74 anni, che a fine novembre aveva chiamato i carabinieri vedendo il ladro alla finestra e un suo concittadino, che si era accorto dei banditi in fuga con il pc del figlio. Non si contano poi i colpi tentati o andati a segno, con tanto di rocamboleschi inseguimenti delle forze dell’ordine, come quello lungo il Terraglio, e manette ai polsi, come nel caso del 23enne albanese autore di un furto da 35mila euro fermato all’aeroporto Canova mentre stava per volare a Bruxelles. Bande di trasfertisti e “nostrane”, diversi modi di agire e colpi più o meno pianificati. Ma il trend comune è l’orario anticipato: furti e rapine avvengono non più di notte ma nel pomeriggio, appena si fa buio. E nessun angolo della Marca ne è immune. 

Ultimo aggiornamento: 12 Dicembre, 10:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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