Aeroporto Treviso e Venezia, trattenuti 18 euro dai «buoni welfare» dati ai dipendenti, serviranno a pagare il panettone «regalato» nella cesta di Natale

Mercoledì 27 Marzo 2024 di Paolo Calia
Aeroporto Treviso e Venezia, trattenuti 18 euro dai «buoni welfare» dati ai dipendenti, serviranno a pagare il panettone «regalato» nella cesta di Natale

TREVISO - In aeroporto scoppia il caso “panettone” anche se siamo a Pasqua e non a Natale. La Save-Aertre ha deciso di trattenere 18 euro dall’ammontare totale dei fringe benefit - i buoni che una volta all’anno vengono dati ai lavoratori da spendere in carburante, spesa alimentare, libri per i ragazzi e altre necessità - per pagare il costo delle ceste che ogni dicembre vengono “regalate” agli stessi dipendenti. La scelta è stata comunicata la scorsa settimana nel corso di un incontro tra il responsabile del settore risorse umane degli scali veneziano e trevigiano della Save e le rappresentanze sindacali. Che, sul momento, hanno pensato a una sorta di scherzo. Ma non era così. Save, e quindi Artre, ha deciso di ridurre da 258 a 240 i buoni-benefit che in genere vengono consegnati ai lavoratori a fine anno. La somma servirà a coprire il costo della cesta-regalo, in genere panettone più un piccolo prodotto enogastronomico, da dare agli stessi lavoratori. «Assurdo, ma è così - dice un dipendente Save - ci regalano il panettone con i soldi destinati al welfare aziendale.

E se con quei 18 euro volessi prendere un libro a mio figlio? Ha deciso l’azienda in piena autonomia, senza chiederci niente. Del panettone possiamo anche farne a meno».

IL NODO

Al Canova, da giorni, il caso tiene banco. La scelta di Save, che ha subito coinvolto anche Aertre, ha una motivazione strettamente economica. Normalmente la cesta natalizia regalata ai dipendenti viene considerata un bene non necessario, quindi sottoposto a una tassazione del 33%. Fatti due conti su 18 euro di media, Save-Aertre deve pagarne altri 6 di tasse. Cifra che, moltiplicata per i duecento dipendenti di Treviso e i cinquecento di Venezia, diventa non da poco. E quindi ha deciso di risparmiare, inserendo indirettamente il panettone del paniere del welafare aziendale attingendo quindi ai fringe benefit che sono detassati. Ai lavoratori non è piaciuto il modo di agire e vogliono difendere un principio: quei buoni sono stati previsti dal Governo come aiuto alle famiglie. La legge ha subito alcune modifiche, ma attualmente prevede buoni fino a 258 euro. Per i lavoratori Save-Aertre il totale sarà però di 240 euro: 18 euro se ne andranno in dolci natalizi. Ovviamente la questione panettone è marginale nel contesto delle contrattazioni tra sindacati e azienda. Save, per quanto riguarda il welfare aziendale, ha una politica molto avanzata: riconosce benefit e premi produzione. E su questo, da settimane, manager e rappresentanti dei lavoratori stanno discutendo con alti e bassi, come in ogni trattativa sindacale. Il caso panettone, nella sua singolarità, sta però avvelenando i rapporti. Ancora nessuno vuole esporsi personalmente, ma il malumore è tangibile. «La questione non sono i 18 euro in più o in meno - dicono in tanti - ma il principio, l’azienda non ci ha chiesto nessun parere. Pagare il panettone con le risorse comunque destinate ai dipendenti sembra una barzelletta».

Ultimo aggiornamento: 08:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci