Turismo delle radici, fenomeno in crescita: emigrati a caccia delle proprie origini

Martedì 16 Aprile 2024 di Mattia Zanardo
Una famiglia emigrata oltreoceano. Oggi in tanti tornano in Veneto da turisti per riscoprire le proprie origini

TREVISO Dalla Marca trevigiana, come da tutto il Veneto, nei decenni, centinaia di migliaia di persone sono emigrate in cerca di fortuna (e, spesso, l'hanno trovata). Molti dei loro discendenti ora desiderano tornare a ritrovare le proprie origini familiari e a conoscere i luoghi in cui sono nati e vissuti i nonni o i bisnonni prima di partire. Insomma, a riscoprire le proprie radici. Nella maggioranza dei casi per una vacanza, in alcuni casi anche per una permanenza più stabile. Non a caso, "turismo delle radici" è la definizione sotto cui il ministero degli Esteri sta sviluppando una serie di programmi dedicati. Un settore non da poco: nei nove mesi da gennaio a settembre 2023, quasi 8 milioni e mezzo di viaggiatori sono venuti in Italia dall'estero per incontrare parenti e amici, con un aumento del 15,6% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.

Hanno generato un giro d'affari di oltre 5,4 miliardi di euro, pernottando in media sette notti a testa.

L’ANALISI

«Riteniamo che i numeri possano essere decisamente maggiori - spiega Giovanni De Vita, dirigente del ministero, che coordina le iniziative nel campo - perché molti vengono a visitare il luogo da dove provenivano i propri antenati, ma senza l'idea precisa di trovare dei parenti. Oltre confine esiste un'Italia più grande dell'Italia stessa, fatta di quasi 80 milioni di persone di origini italiane. Questi turisti possono rappresentare una grande opportunità per rinnovare le relazioni con le comunità italiane all'estero e il ruolo dell'Italia nel mondo». Nel 2022, i trevigiani iscritti all'anagrafe dei residenti italiani all'estero superavano i 143mila. Anche in questo caso, però, le cifre ufficiali sono notevolmente inferiori alla reale platea di eredi di emigranti nostrani, alle volte anche di terza o quarta generazione.

LA PROMOZIONE

Da giugno scorso proprio a Treviso ha sede ed è operativa Radici Venete, associazione di promozione sociale che su mandato della Farnesina sta sviluppando a livello locale le attività in questo ambito. A cominciare da itinerari specifici e pacchetti turistici: «Siamo ancora in una fase di startup, ma stiamo già ricevendo numerose richieste, soprattutto dal Brasile e dal Canada, paesi in cui naturalmente l'emigrazione veneta è molto radicata», conferma Alessandro Martini, componente del cda della nuova realtà e, per oltre vent'anni, direttore dall'azienda di promozione turistica, poi Fondazione Marca Treviso. C'è però anche un secondo filone legato alla rivitalizzazione dei centri al di sotto dei 5mila abitanti: «Il ministero ha emesso bandi, finanziati anche tramite il Pnrr, sia per allestire cartelloni di manifestazioni rivolte a questo tipo di turismo, sia per una vera e propria riqualificazione dei piccoli borghi proprio per favorire una permanenza di più lunga durata di emigranti di ritorno. Con l'obiettivo, ad esempio di contrastare lo spopolamento o attirare figure professionali di cui c'è carenza». Dell'organismo fanno parte 63 soci, tra cui le università di Venezia e Verona, Anci, le organizzazione di gestione delle destinazioni turistiche, Pro loco, associazioni degli emigranti veneti, come la Trevisani nel mondo.

L’INCONTRO

Ieri, nel complesso del Sant'Artemio, si è tenuto un convegno dedicato al tema del turismo delle radici e alla fase, per così dire preliminare di questi viaggi: le ricerche genealogiche negli archivi pubblici e parrocchiali. «L'interesse per visitare i luoghi d'origine è forte - conferma Franco Conte, presidente della Trevisani nel mondo -. In questo mese di aprile, ad esempio, stiamo accompagnando vari gruppi soprattutto dal Brasile, in particolare dagli stati di Rio Grande do Sul e di Santa Catarina: è significativo osservare come, anche giovani discendenti, si commuovano davanti al municipio del paese dove viveva la loro famiglia. Proprio per questo, uno degli obiettivi è facilitare le ricerche d'archivio sulle origini: spesso amministrazioni locali e parrocchie, pur disponibili, non hanno la possibilità di fornire le informazioni cercate».

Ultimo aggiornamento: 20:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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