Coppia investe i risparmi di una vita per la casa nuova, ma finisce in una truffa da 230mila euro

Ieri la figura di riferimento della Domus Godia, società appaltatrice dei lavori, è stato condannato a 1 anno 4 mesi e 800 euro di reclusione

Martedì 9 Aprile 2024 di C.A.
Coppia investe i risparmi di una vita per la casa nuova, ma finisce in una truffa da 230mila euro

TARCENTO - La casa nuova? Era l'investimento della vita. Tutti i risparmi erano stati convogliati in quel progetto, ogni dettaglio era stato studiato nei minimi particolari: «Era un progetto per sempre, le spese erano state quantificate al centesimo, avevamo fatto mille calcoli, seduti con la calcolatrice in mano... perché abbiamo due figli». Invece, due coniugi di Tarcento, che si era affidati alla Domus Godia Srl, si sono ritrovati senza soldi, con la casa ferma alle fondazioni e due anni di calvario per ultimare il cantiere. Ieri la figura di riferimento della Domus Godia, società appaltatrice dei lavori, di progettazione e realizzazione dell'abitazione che la coppia sognava da una vita, è stato condannato a 1 anno 4 mesi e 800 euro di reclusione dal Tribunale di Pordenone.

Il giudice onorario Andrea Scorsolini ha disposto che il risarcimento dei danni venga quantificato in sede civile, nel frattempo ha liquidando una provvisionale immediatamente esecutiva di 100 mila euro, oltre alle spese di parte civile, rappresentata dall'avvocato Gianluca Liut.


L'ACCUSA

Lugnan era chiamato a difendersi dall'accusa di truffa aggravata continuata. Tra il 2017 e il 2018 si era presentato come figura di riferimento della società. Una volta stipulato il contratto ha cominciato a sollecitare il pagamento delle somme previste dal capitolato e di altre extra sostenendo che si trattava di versamenti necessari per pagare i fornitori. Fornitori, come è emerso al processo, che non hanno ricevuto alcun compenso. A Lugnan la Procura contestava di aver taciuto le difficoltà finanziare della Domus Godia srl inducendo in errore i coniugi sulla corretta esecuzione del contratto e sulla pronta esecuzione dei lavori mancanti a fronte dei pagamenti effettuati e a giustificazione delle maggiori somme richieste. Era stato calcolato un ingiusto profitto di 209mila euro, oltre a versamenti extra capitolato per altri 26mila. Si tratta di somme bonificate in istituti bancari di Concordia Sagittaria e Monfalcone.


LE VITTIME

«Dopo quattro anni di processo, nove udienze e quindici testimoni - ha commentato l'avvocato Liut - è stata fatta finalmente giustizia. La vita dei miei assistiti è stata devastata dalla truffa. Il mio cliente ha tentato il suicidio per la disperazione di non poter garantire un futuro alla famiglia. È stato costretto a ultimare in economia, lavorando anche di notte, la costruzione della casa. Chi ha truffato i miei clienti si è fatto forte della debolezza e del senso di vergogna che in questi casi le persone coinvolte manifestano pur di portare a termine l'opera, costi quel costi, rifuggendo l'idea di essere stati ingannati». Le vittime hanno dato una chance a Lugnan fino al giugno 2019. L'uomo continuava a rassicurarli giustificando i ritardi e addossando le responsabilità alle ditte subappaltatrici. Ma i fornitori riferiscono di non aver ricevuto né anticipi né saldi. Chiedono di recedere dal contratto, incontrano ulteriori difficoltà e scoprono che su Domus Godia c'è un'ipoteca. Ci sono voluti altri due anni per concludere la casa. Anzi, la vittima ha dovuto rimboccarsi le maniche e concludere il cantiere da solo. La famiglia è stata costretta a indebitarsi per poter concludere il lavoro, senza parlare dei disagi, perché nel frattempo aveva venduto l'appartamento in cui abitava. Sono ripartiti da zero. Ieri la giustizia li ha ripagati. Lugnan, difeso dall'avvocato Francesco Murgia, ha sempre negato il raggiro.

Ultimo aggiornamento: 10 Aprile, 10:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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