Maltempo in Veneto, passata la grande paura. Zaia: «Ma serve un altro miliardo»

Giovedì 29 Febbraio 2024 di Alda Vanzan
Maltempo in Veneto, passata la grande paura. Zaia: «Ma serve un altro miliardo»

VENEZIA - Possiamo chiamarla alluvione, sì. Basti pensare che nel 2018, con Vaia, vennero giù 187 millimetri di pioggia nelle 24 ore e martedì a Seren del Grappa si è arrivati a 188. Ci sono stati danni, vero, ma non disastri. Vicenza è finita sott’acqua, ma non come nel 2010 e il centro storico si è salvato. Sì, il presidente della Regione ha decretato lo stato di crisi affidandone la gestione all’assessore Gianpaolo Bottacin e adesso si conteranno i danni. Ma la consapevolezza è che se non si fossero costruiti i bacini di laminazione, se fossero stati rinforzati gli argini piantando pali, se non fossero stati eretti muri come quello di Soave, sarebbe finita molto, ma molto peggio. «Mi ha fatto piacere sentirmelo dire dal sindaco di Vicenza, Giacomo Possamai: senza le opere sarebbe stato un altro disastro», dice Zaia, tornato nella sede della Protezione civile di Marghera con la divisa delle calamità per fare il punto, assieme all’assessore Bottacin, di una emergenza che si è riusciti a contenere.

E che porta il governatore a indicare a Roma la strada da seguire, per poi battere cassa: «Il Veneto è modello nazionale. Dove siamo intervenuti, ce la giochiamo con la natura. E siccome è stato l’uomo a devastare la natura, ora il Paese dovrebbe investire e finanziare altre opere idrauliche. Noi continueremo a farlo perché questa è la strada. Ci serve un altro miliardo di euro per nuovi interventi. E chiederemo fondi per far fronte ai danni: non so se li daranno, ma noi li chiediamo. Anzi, li avanziamo».


GLI INTERVENTI
Intorno al capoluogo berico sono stati aperti due dei tre bacini di laminazione lungo l'asta del Bacchiglione, quello più vasto di Caldogno e quello sul torrente Orolo a Costabissara. La terza vasca, viale Diaz a Vicenza, non è stata necessaria. «Con le opere abbiamo tolto 3 milioni di metri cubi d'acqua, sarebbero finiti negli scantinati delle case», sottolinea il governatore. È il famoso piano pensato dopo l’alluvione del 2010: «Abbiamo messo a terra - dice Zaia - quasi 600 milioni di grandi opere, con un piano complessivo da 2,7 miliardi, ce ne serve almeno un altro per i bacini. Ne abbiamo progettati 23 in tutto e 13 li abbiamo realizzati». Bottacin aggiunge: «Investiamo anche sulla manutenzione: 40 milioni all’anno, in dieci anni sono stati 400 milioni. Il piano per la difesa idrogeologica ora ammonta a 3,5 miliardi di euro, 2.527 sono i cantieri di difesa del suolo aperti solo negli ultimi 3 anni. Molto resta da fare, ma possiamo dire di avere investito tantissimo in opere di difesa idraulica».


LE CRITICITÀ
Però un pezzo di Vicenza è andata “sotto” e lì non c’erano possibilità di intervento perché spazi per costruire bacini nell’area del Retrone non ce ne sono. L’aumento di portata di questo canale ha così comportato difficoltà soprattutto per alcuni allagamenti, nel parco omonimo alla parte Ovest della città, in scantinati e anche allo storico stadio "Menti", dove l'acqua è arrivata a coprire parte del terreno di gioco. Una situazione causata soprattutto dal fatto che la rete fognaria non è riuscita a smaltire l'abbondante pioggia, e dove sono state messe in azione pompe idrovore dalla portata di 40mila litri al minuto. I vigili del fuoco hanno evacuato 17 persone: sette erano rimaste isolate in un maneggio a Montebello nella zona del bacino di laminazione e sono state portate via con un elicottero e un gommone. Evacuati con un gommone dalle squadre Speleo Alpino Fluviali dei vigili del fuoco, 10 impiegati delle Poste rimasti bloccate al centro di smistamento di via Marosticana per l'innalzamento dell'acqua avvenuta dopo l'inizio dell'orario di lavoro. Chiusi la tangenziale sud tra Campedello e Vicenza ovest e il nodo dello Stadio. La circolazione dei treni rimane sospesa su tre linee (Vicenza-Padova, Vicenza-Schio fino a Cavazzale, Vicenza-Treviso da San Pietro in Gu), con la presenza sul posto di tecnici di Rfi. A metà pomeriggio il sindaco Giacomo Possamai ha annunciato il calo dei livelli dei corsi d'acqua e la riapertura delle scuole per la giornata di oggi. Resteranno invece chiusi i parchi storici e i parchi gioco di quartiere.
Campi di asparagi e vitigni sommersi nella zona delle Terme, in provincia di Padova. «Stiamo tenendo monitorata la situazione», commenta Cia Veneto. A chiedere già aiuto sono gli apicoltori: «Molte le arnie finite sott’acqua nel Vicentino, chiederemo l’intervento straordinario della Regione», dice Gerardo Meridio, presidente dell’associazione di categoria.


I MESSAGGI
Dal mondo politico e dalle istituzioni messaggi di solidarietà. Il ministro per le Riforme, Elisabetta Casellati: «Il governo non farà mancare il suo sostegno». Il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli: «Daremo ogni aiuto alle Regioni colpite in queste ore». Se ne è parlato anche a Palazzo Madama con i senatori Daniela Sbrollini, Erika Stefani, Andrea Martella, Aurora Floridia, Ernesto Rapani.
 

Ultimo aggiornamento: 19:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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