Massimo Ferrero arrestato per «reati societari e bancarotta», lascia la Samp (club non coinvolto): ai domiciliari figlia e nipote

Il legale: «Trattato peggio di Totò Riina»

Lunedì 6 Dicembre 2021
Massimo Ferrero arrestato per «reati societari e bancarotta», lascia la Samp (club non coinvolto): ai domiciliari figlia e nipote

Massimo Ferrero è stato arrestato dalla Guardia di Finanza nell'ambito di un inchiesta della procura di Paola (Cosenza) per reati societari e bancarotta. Ferrero, che ieri era allo stadio, è stato trasferito in carcere. Secondo quanto si apprende, la squadra ligure non è coinvolta nelle indagini. Insieme al presidente del club blucerchiato é stata arrestata e posta ai domiciliari anche la figlia del presidente della Sampdoria, Vanessa, cui viene contestato lo stesso reato di bancarotta di cui é accusato il padre.

Tra gli arrestati, inoltre, c'é anche un nipote di Ferrero, Giorgio. Non si conosce, per il momento, l'identità degli altri tre arrestati coinvolti nell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Paola.

 

Fatture false e autoriciclaggio: sequestrati 2 milioni a Massimo Ferrero, presidente della Sampdoria

La notizia dell’arresto arriva a pochi giorni da alcune indiscrezioni, che parlavano del rischio di un nuovo processo per bancarotta fraudolenta per il patron della Sampdoria, assolto in passato dalle accuse di dichiarazione fraudolenta, riciclaggio e truffa. Al centro del caso, la cessione nel 2015 del centrocampista Pedro Obiang, passato dalla Sampdoria al West Ham per 6,5 milioni di euro. Questi soldi sarebbero stati usati per operazioni estranee a quelle del club, ovvero per ingaggiare un’azienda cinematografica, la Vici Srl amministrata da Vanessa Ferrero, figlia del presidente doriano. I pm avevano ipotizzato un sistema volto a evadere gli impegni con il fisco. Il giudice non aveva ravvisato reati, ma aveva chiesto alla procura di effettuare approfondimenti per «verificare l’esistenza di eventuali vantaggi».

Crac di 4 società

Massimo Ferrero è stato arrestato a Milano e portato nel carcere di San Vittore per il crac di 4 società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico con sede in provincia di Cosenza. Le società, da quanto si è appreso, sono state dichiarate fallite qualche anno fa.

Una delle società coinvolte à la 'Ellemme group Srl', azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, «rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi». Una mossa che, si legge nelle carte «cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl'».

Tre capi d'imputazione

Tre sono i capi d'imputazione che ricostruiscono la vicenda. L'amministratore unico della 'Ellemmè risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la procura, è l'amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della 'Global Media srl', presidente del Cda di 'Mediaport spà e amministratore unico di 'Mediaport Cinemas Srl', mentre la figlia è stata anche amministratore unico della ' Ferrero Cinemas srl'. Per quanto riguarda il primo episodio, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.

Il legale: «Trattato peggio di Totò Riina»

«Lo stanno trattando peggio di Totò Riina». Così l'avvocato Pina Tenga, difensore di Massimo Ferrero, arrestato oggi a Milano per bancarotta. «Abbiamo fatto istanza alla Procura di Paola - prosegue la penalista - per chiedere che Ferraro possa essere trasferito a Roma per presenziare alla perquisizione e all'apertura di una cassaforte».

«Non so dove si trovi»

«Non ho idea di dove si trovi il mio assisto e soprattutto in che condizioni di salute sia», ha aggiunto Tenga. «L'ho sentito per l'ultima volta alle 10.30 questa mattina - spiega -. Da notizie di stampa ho appurato che sarebbe stato trasferito nel carcere di San Vittore a Milano. Ho contattato l'istituto penitenziario, l'ultima volta alle 14.59, ma mi hanno comunicato che non si trova lì. Ho fatto richiesta alla Procura di Paola di trasferimento a Roma con una istanza ma mi è stato detto che non è possibile procedere in quanto, in base ad una relazione degli operanti che hanno proceduto all'arresto, Ferrero ha affermato di essere affetto da alcune patologie».

Gip: «Sottratti dalla figlia Vanessa 740 mila euro»

Vanessa Ferrero avrebbe sottratto oltre 740 mila euro dalle casse della società per «procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto e recare pregiudizio ai creditori». È quanto scrive il Gip del tribunale di Paola in uno dei capi d'imputazione nei confronti della figlia di Massimo Ferrero, posta ai domiciliari nell'ambito dell'inchiesta che ha portato in carcere il presidente della Sampdoria. Dal gennaio del 2011 al dicembre del 2012, si legge nell'ordinanza, «con ripetuti prelevamenti dai conti correnti bancari nella disponibilità della Ellemme Group Srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l'importo di 740.520 euro».

Ferrero si dimette da presidente della Samp: il comunicato della società

«Con grande stupore si è appreso dell’odierna esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero, richiesta da parte della Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara ed immediata percezione le stesse esigenze cautelari alla base per l’evidente assenza di attualità, tanto più considerando che per tre delle quattro società calabre coinvolte vi era già stata allo scopo una transazione con le relative procedure già perfezionata e adempiuta.

Tali vicende, in ogni caso, preme precisare che sono del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria quanto rispetto alle attività romane di Ferrero e legate al mondo del cinema, già oggetto di procedura avanti al Tribunale di Roma.

Tuttavia Ferrero, proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare, mettendosi nel contempo a immediata e completa disposizione degli inquirenti, che verranno contattati dai suoi legali, gli avvocati Luca Ponti e Giuseppina Tenga, proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possano derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come la U.C. Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate.

Si confida che tutto si possa risolvere in tempi brevissimi anche considerando che il Trust adottato in funzione delle procedure romane contemplava, a garanzia, anche l’accantonamento di somme proprio a tutela delle procedure di cui alla Procura di Paola».

Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 12:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA