Non si fermano le indagini per l'attacco hacker alla Regione Lazio. Anche FBI e Europol stanno collaborando con la polizia Postale italiana nelle indagini. L'obiettivo degli investigatori è incrociare i dati forniti dall'estero e così individuare eventuali similitudini con altri attacchi fatti in passato con ransomware cryptolocker avvenuti in Italia e anche all'estero.
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Origine e similitudini con attacchi passati
Le indagini, oltre a chiarire l'origine dell'attacco, puntano anche a verificare eventuali similitudini con attacchi con ransomware cryptolocker avvenuti in Italia e anche all'estero. Sull'offensiva indagano i pm del pool reati informatici e dell'antiterrorismo coordinati dal procuratore capo Michele Prestipino e dal procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli. Nel fascicolo i reati ipotizzati sono quelli di accesso abusivo a sistema informatico, tentata estorsione e danneggiamento di sistema informatici, con l'aggravante delle finalità di terrorismo. Secondo quanto emerso finora l'attacco hacker sarebbe partito violando l'account di un dipendente e tramite questo sarebbero arrivati a quello di un amministratore di rete sferrando il violento assalto informatico che ha anche provocato la disattivazione del portale per i vaccini.
«I livelli che avevamo sono standard, elevati e certificati.