Lazio zona gialla? Vaia (Spallanzani): «Numeri ricoveri e malati gravi sono bassi»

Sabato 31 Luglio 2021
Lazio a rischio zona gialla

Il Lazio è al momento tra le Regioni d'Italia con più alto rischio di entrare in zona gialla al fianco della Sicilia e della Sardegna. Secondo il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia rimangono tuttavia ancora bassi i numeri di ricoveri e malati gravi.

L'infettivologo Claudio Claudio  definisce la prossima settimana come «decisiva» nella determinazione del colore di emergenza regionale, quando si potrebbe assistere a una «stabilizzazione dei contagi».

Lazio rischio zona gialla, la settimana decisiva

Il direttore dell'Inmi Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, risponde così al rischio che alcune Regioni, tra cui il Lazio, possano passare in zona gialla: «In questa fase sono molto importanti i tassi di ospedalizzazione e la gravità della malattia, dobbiamo guardare soprattutto a questi dati. Da questo punto di vista i numeri del Lazio sono bassi. Vaia ribadisce poi l'importanza della cooperazione tra Regioni nell'andamento della campagna vaccinale: «Non dobbiamo fare una corsa tra le Regioni ma dire con molta nettezza che tutti dobbiamo cooperare con intelligenza e pazienza affinché le fasce anagrafiche stabilite dalle autorità regolatorie siano vaccinate in doppia dose convincendo gli indecisi e gli esitanti». 

Nel Lazio «per ora abbiamo una situazione di occupazione dei posti letto Covid intorno al 3-4%, quindi gestibile, ma credo che la prossima settimana sarà decisiva perché sembra che possa esserci una stabilizzazione dei nuovi contagi che farebbe evitare la zona gialla», sottolinea invece Claudio Mastroianni, direttore del Dipartimento di Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma. Secondo l'infettivologo «c'è però il problema del rientro dalle vacanze dopo Ferragosto, su questo ancora non si sta ragionando bene. Per ora siamo sotto le soglie critiche, anche all'Umberto I, dove c'è una situazione gestibile».

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«Non è ancora il tempo della terza dose» 

«Non è ancora il tempo della terza dose» perché «prima dobbiamo arrivare all'obiettivo prioritario dell'85% della popolazione vaccinata». Ha evidenziato Francesco Vaia che continua, «poi dobbiamo studiare cosa produce nel nostro organismo il vaccino dal punto di vista immunitario: linfociti T e cellule della memoria sono in grado di proteggerci comunque? All'esito della fine della vaccinazione di massa - osserva - e degli esiti degli studi immmunologici avremo maggiori e più compiuti elementi per decidere, senza essere influenzati d'ala geopolitica o dagli interessi industriali, pur legittimi».

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I parametri della zona gialla

Sicilia, Sardegna e Lazio, sono le Regioni con maggiore rischio di diventare zona gialla. Si va in giallo infatti affiancando all'incidenza  una percentuale di ricoverati in area medica pari al 15% e in terapia intensiva pari al 10%. A livello nazionale al momento il tasso di occupazione in terapia intensiva è stabile al 2%, con un lieve aumento nel numero di ricoverati. Mentre il tasso di occupazione in aree mediche è salito invece al 3% rispetto al 2% della scorsa settimana con un aumento dei ricoverati da 1.194 a 1.611.  Per quanto riguarda le terapie intensive il Lazio ha un valore di occupazione del 3,7%.

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I dati del contagio nel Lazio

Nella giornata del 30 luglio su quasi 11mila tamponi nel Lazio (-911) e oltre 19mila antigenici per un totale di oltre 30mila test, sono stati registrati 845 nuovi casi positivi (+65), 4 decessi (riferiti a recuperi di notifiche fa sapere la Regione), i ricoverati sono stati 290 (+17), le terapie intensive 44 (+5) e i guariti 211. Il rapporto tra positivi e tamponi è stato registrato al 7,9% ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 2,8%. I casi a Roma città sono stati 480. Rimasti stabili i tassi di occupazione in Area medica e Terapia intensiva, lontani da soglie di rischio.

 

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Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 03:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA