Vaccino e virus. Chi ha ricevuto le due dosi ha un rischio di contagiarsi fino a 100 volte inferiore rispetto a chi non è vaccinato. Il dato è stato snocciolato da Sergio Abrignani, docente di Immunologia all'Università Statale di Milano e componente del Comitato tecnico scientifico (Cts).
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Vaccinati «rischiano 100 volte di meno di contagiarsi»
«Il rischio di infettarsi in chi fa le due dosi di vaccino è di 80-100 volte inferiore rispetto a un non vaccinato. Sappiamo, da studi fatti in Gran Bretagna e Israele, che un vaccinato può infettarsi ma molto molto meno» di chi non ha fatto il vaccino, oltre a ammalarsi «in forma molto più lieve». Ma a essere molto più basso è anche il rischio di contagiare altri: «teoricamente è possibile ma in realtà vediamo che avviene molto molto raramente perché hanno molto meno virus in corpo, se comparato con un non vaccinato, è sempre 100 volte meno», ha detto Abrignano durante la trasmissione 'Agorà' su Rai3.
«Argomenti capziosi dei no-vax»
Spesso contro i vaccini, ha proseguito Abrignani, si avanzano «argomenti capziosi» ma «l'alternativa a non vaccinare è tornare come stavamo a gennaio scorso con 900 morti al giorno in Italia, 1.500 in Gran Bretagna».
Terza dose
Quanto alla terza inoculazione di vaccino, ha precisato, «potrebbe aiutare a migliorare la risposta immunitaria per soggetti fragili o immunodepressi, per persone che hanno gravi problemi di salute». Ma per «la stragrande maggioranza delle persone ad oggi non è prevista, potrebbe essere necessaria solo in caso di calo della memoria immunologica o in presenza di una variante che non dovesse coprire il vaccino».