Viaggio alla scoperta dei restauri della città sommersa di Baia, il documentario su Rai 5 il 23 aprile alle 21.15

Martedì 20 Aprile 2021
Viaggio alla scoperta dei restauri della città sommersa di Baia, il documentario su Rai 5 il 23 aprile alle 21.15

Oggi sommersa nelle acque del golfo di Pozzuoli, Baia era il centro della “dolce vita” del mondo antico, la città termale prediletta dagli imperatori romani.

Lo straordinario viaggio alla scoperta della campagna di restauri subacquei del complesso andrà in onda su Rai 5 il 23 aprile alle 21.15. Il film documentario  “Baia - I restauri del Parco archeologico sommerso”, scritto e diretto da Marcello Adamo con la collaborazione ai testi di Andrea Branchi, dura 52 minuti, è prodotto da GA&A Productions e Filmare Entertainment in collaborazione con Rai Cultura, in sinergia con l’Istituto Centrale per il Restauro, il Parco archeologico dei Campi Flegrei e il Cnr. 

Le emozionanti riprese subacquee documentano l’intervento del team multidisciplinare di tecnici, scienziati e ricercatori ai quali è affidato il compito di preservare attraverso tecniche pionieristiche i reperti custoditi in fondo al mare. Si tratta di un lavoro unico al mondo, al quale sono rivolte le attenzioni della comunità scientifica internazionale oltre a quelle di milioni di appassionati. La delicatissima campagna di restauro mira a mostrare la complessità di un intervento di risanamento di un’area archeologica sommersa ma anche a ipotizzare, partendo da alcuni rilievi topografici subacquei, come doveva presentarsi Baia nel momento del suo massimo splendore. Attraverso l’uso della computer grafica, il documentario offre un’immagine viva e vitale di Baia, della quale scopriamo le ville e l’affaccio sul mare che ne facevano un rifugio dalla frenetica vita della capitale per gli imperatori e i romani facoltosi. Tra l'altro, le continue scoperte effettuate dagli archeologi testimoniano che sono ancora molti i tesori archeologici da trovare e tutelare, anche in considerazione del fatto che solo una piccola parte dell’area archeologica è stata studiata. 

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