Stop al superfluo, attenti all'indispensabile: l'arte di fare lo zaino

Venerdì 21 Giugno 2013 di Monica Conforti
In cammino tra i boschi

L'andar per monti sempre pi di moda. Fa bene, si ammirano luoghi straordinari, si spende poco. Ma come attrezzarsi? Che cosa necessario mettere in valigia, pardon nello zaino? La scelta deve essere oculata. Una dimenticanza può costare cara, ma tutto il superfluo va lasciato a casa. Lo zaino si porta sulle spalle, non nel bagagliaio dell'auto.

Per un trekking di due o tre giorni è più che sufficiente uno zaino da 50 litri anche se i più esperti sanno farsene bastare di più ridotti. In negozio provate a indossarlo, verificando la comodità degli spallacci che varia da persona a persona e senza lesinare sulle tasche esterne, utili per non dover ribaltare tutto il contenuto ogni volta che occorre qualcosa. In così poco spazio bisogna stivare parecchio materiale, quindi la scelta deve orientarsi su capi tecnici, il più possibile comprimibili e, naturalmente, di peso ridotto.

Occorrono innanzitutto due o tre magliette tecniche (che si asciugano velocemente dopo il lavaggio magari in un ruscello). Interessanti quelle prodotte con la nuova tecnologia Omni-freeze Zero che abbassano la temperatura corporea anche di cinque gradi a contatto con il sudore.

Per proteggersi dal freddo della sera occorrono un pile pesante e possibilmente anche un micropile per le temperature intermedie. I pantaloni lunghi non sono un optional, ma vale la pena scegliere tra quei modelli con cerniere che permettono di ridurne la lunghezza durante le ore centrali della giornata.

La vecchia giacca a vento è stata sostituita dal cosiddetto «guscio». Si tratta di capi piuttosto leggeri ma molto caldi, impermeabili, resistenti al vento e con un buon livello di traspirabilità. Caratteristiche rese possibili dall'utilizzo di membrane, tipo Gore-Tex, sempre più performanti e studiate per utilizzi specifici.

Riguardo alla scelta delle calzature conviene orientarsi sulle classiche pedule, ovvero gli scarponcini che proteggono piede e caviglia da eventuali urti e offrono buone garanzie di stabilità. I modelli migliori, anche in questo caso grazie alle nuove membrane, sono impermeabili e traspiranti. Acqua e sudore favoriscono il formarsi delle vesciche, quindi meglio spendere qualche euro in più e scegliere questo tipo di pedule. Attenzione anche anche alla suola che dev'essere scolpita in materiale resistente all'usura e possedere un ottimo grip come quelle realizzate in Vibram.

Tra gli accessori, sono molto utili i bastoncini da trekking che, se utilizzati correttamente, riducono la fatica in salita e «salvano» le ginocchia nelle discese più ripide. Da preferire i modelli telescopici o pieghevoli che si fissano comodamente allo zaino quando non servono.

La lista si completa con calze specifiche con compressioni graduate che limitano l'insorgere di crampi, borraccia termica, cappellino, coltellino multiuso, cerotti antivesciche, minikit di pronto soccorso, salviettine intime, cartine o Gps da polso, caricabatterie del cellulare (diventato un indispensabile strumento di sicurezza)

Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 13:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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