Paola Pessot in giro per mezzo mondo
con un gattino di peluche per amico

Venerdì 16 Agosto 2013 di Mara Azzarelli
Paola Pessot in giro per mezzo mondo con un gattino di peluche per amico

Un gatto di peluche per amico con cui ha girato mezzo mondo immortalandolo nei luoghi pi belli e nelle situazioni pi incredibili. Paola Pessot, brillante attrice e simpaticissima conduttrice televisiva, apprezzata anche all’estero, racconta e si racconta in quest’intervista al Messaggero.it.

A cominciare da quel gioco curioso iniziato già prima del 2001 anno in cui uscì la commedia di Jean Pierre Jeunet. Paola come Amélie Poulain condivide i suoi viaggi con un amico inanimato. Non un nano ma un micio. Un grazioso peluche immortalato su un grattacielo di New York, sulla Torre Eiffel, a pochi passi dall’Universal Studios di Los Angeles e con lo sfondo del London Bridge. Un gioco iniziato con i primi viaggi e diventato ora quasi una filosofia di vita. Un modo per strizzare l’occhio al mondo con una fantasia a dir poco fiabesca.

Paola Pessot ha debuttato al cinema nel ruolo di Mustardseed, la fatina di Michelle Pfeiffer, in "Sogno di Una Notte di Mezza Estate". Un esordio di tutto rispetto. Nel film diretto da Michael Hoffman recitavano infatti Kevin Kline, Rupert Everett e Christian Bale. Sorriso malizioso e sguardo furbo ha lavorato anche in diverse fiction fra cui "L'Ultimo Rigore" e "Benvenuti a Tavola". Il nome della bella attrice romana è fra gli interpreti di "Casanova", del premio Oscar Lasse Hallstrom. Un curriculum di tutto rispetto il suo, in cui si inseriscono anche lavori piuttosto originali. Paola Pessot fra le altre cose scrive “Slut Machine”: una delle prime web series (venduta a Fox) con l’esilarante parodia delle pornostar dei centralini erotici. In televisione, dove ha condotto anche "Cominciamo Bene Prima", tornerà in autunno con un programma domenicale della Rai “Sountrek” dove si mettersi alla prova con l’intrattenimento pomeridiano e due grandi passioni: il cinema e la musica.

L'ultimo viaggio che hai fatto?

«Sono stata 6 mesi a New York. Ero partita l'anno scorso ad agosto per 3 settimane, sono tornata a marzo. Ho capito di aver esagerato quando i miei amici sono passati dal chiedermi "Ma quando torni?" a "Ma torni?"».

Il viaggio che porterai sempre nel cuore? E perché…

«Questo mio ultimo viaggio a New York. Vivere così lontano dalle mie abitudini e comodità, in una città magica, stimolante ma allo stesso tempo dura come New York mi ha fatto crescere molto. Ho frequentato il conservatorio d'Arte Drammatica di Susan Batson, (coach di molti attori, fra cui Tom Cruise e Juliette Binoche) dove ho iniziato a studiare il famoso "Method Acting". Il metodo parte dal presupposto che per essere un bravo attore devi prima di tutto essere un individuo libero dai tuoi blocchi: è stato un percorso difficile che mi ha fatto capire molto di me stessa. Non è stata terapia, ma è stato terapeutico. Mi ha reso una persona migliore, nonché più consapevole dei miei mezzi. Ho incontrato Nicole Kidman più volte, a scuola, mentre andava a preparare il suo nuovo film. Vedere una star del suo calibro che continua a studiare è un'ispirazione: credo sia importante non adagiarsi mai e cercare sempre di migliorarsi. Sono tornata in Italia con una grande energia creativa e voglia di fare».

Quello che non rifaresti mai? E perché….

«Un viaggio fatto anni fa in Grecia, su un'isola meravigliosa, ma con le persone sbagliate. Credo che mai come in un viaggio sia importante la compagnia. Altrimenti preferisco partire da sola. L'ho fatto più volte, mi sono sempre divertita e arricchita moltissimo».

L’albergo o il luogo più bello dove hai dormito in vacanza?

«In questo momento sono nella villa di alcuni miei amici. Presente il film "In Viaggio con papà"? Quando Sordi e Verdone vanno in quella villa ad Ansedonia? Ecco, sono esattamente in quella villa. Un posto mozzafiato. Ho viaggiato tantissimo ma l'Italia non finisce mai di stupirmi. E poi, da grande fan di Sordi e Verdone, è divertente essere proprio qui. Per quanto riguarda gli alberghi. Non ero in vacanza, stavo lavorando su un set, ma l'hotel più suggestivo in cui io sia mai stata è il Manos, a Bruxelles. E' un vecchio bordello di fine 800 restaurato ad albergo. Le camere, ristrutturate ma rimaste identiche a quelle originali, sono bellissime».

Quando e come fai la valigia?

«Fare la valigia è un'arte. Io comincio a prepararla giorni prima. Prendo i vestiti che vorrei portare con me e li divido ordinatamente sul letto in 3 sezioni: quelli che sicuramente indosserò; quelli che forse indosserò e quelli che probabilmente non indosserò mai. Metto le prime due pile ordinatamente in valigia e la chiudo. Dopodiché, la sera prima di partire, la riapro, la svuoto, e comincio a riempirla nuovamente. Guardo la pila dei non indosserò mai e vengo assalita dal dubbio: e se invece mi venisse voglia di metterli e non li avessi lì con me? Ficco tutto in valigia senza piegarlo e la riempio fino a che non sta per esplodere. Mi ci siedo su per chiuderla. Una volta chiusa apro le tasche esterne e riempio anche quelle. Tutto questo per poi accorgermi, in vacanza, di aver dimenticato lo spazzolino da denti».

Cosa porti sempre con te quando parti?

«Il mio Mac e il mio vecchio gatto di peluche, che ho da quando avevo 3 anni. E' stato con me a Parigi, Londra, Los Angeles, New York. A New York ho portato anche il suo amico coniglio. Mi piace immaginare che quando non sono con me, vadano in giro per la città».

Meglio soli o in compagnia?

«Come dicevo prima, se la compagnia non è più che ottimale, meglio soli. Il viaggio mi porterà a fare nuove amicizie. Una delle mie migliori amiche l'ho conosciuta 10 anni fa proprio durante uno dei miei viaggi negli Stati Uniti. Possiamo non vederci per mesi ma poi quando ci riabbracciamo è come se ci fossimo viste il giorno prima».

Libri o e-book?

«Sono all'antica. Voglio un bel libro. Voglio piegare le pagine che mi colpiscono di più. Voglio leggerlo in riva al mare al tramonto, col vento che alza la sabbia e che la fa finire fra le pagine. Voglio metterci un fiore per poi ritrovarlo dopo anni e sorridere. E poi i libri profumano di libro, l'e-book no».

Cellulare acceso o spento?

«Spento. Ma solo perché la sera non mi scordo di metterlo in carica. (Mi hanno anche regalato la batteria di riserva, ma va caricata anche quella, e non mi scordo di farlo)».

In una città: guida alla mano e itinerario ferreo o a zonzo senza meta precisa?

«Di solito compro la guida e me la studio per bene, strade comprese. Così quando arrivo so già dove vorrei andare e come arrivarci. Odio passare per turista, con la cartina in mano e l'aria smarrita. Preferisco chiedere informazioni ai passanti. Quando mi ricordo di ricaricare il cellulare, uso molto google maps, invenzione a dir poco geniale».

Il piatto che più ti è piaciuto?

«L'anatra arrosto. A Bruxelles sono stata capace di mangiarne una intera».

Eppure tutte le volte c’è qualcosa che dimentichi sempre di mettere in valigia….cosa?

«Come anticipato prima, lo spazzolino da denti. E' inutile. Son più le volte che lo scordo che quelle che me lo ricordo. Ho 19 spazzolini da viaggio e sto per comprare il 20simo».

Fai molte foto quando sei in vacanza?

«Sì. Tantissime. Peggio di una turista giapponese».

Ti capita mai di riguardarle?

«Certo. Adoro riguardarle».

Il prossimo viaggio?

«Raramente programmo i miei viaggi con largo anticipo. Mi piacerebbe andare in Spagna e Portogallo. Un viaggio itinerante. In macchina. L'importante è che stavolta sia un posto in cui non sono stata mai».

Il viaggio che “prima o poi ci vado, giuro…” ?

«Da Los Angeles al Grand Canyon in macchina, passando per Las Vegas. Magari fino alle cascate del Niagara… Prima o poi ci vado, giuro».

Ultimo aggiornamento: 21 Agosto, 23:45 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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