Capranica e Vetralla, i borghi da riscoprire nella Tuscia, fra murales e atmosfere natalizie

Sabato 5 Dicembre 2020 di Maria Serena Patriarca
murales a Capranica

Murales che fondono street art e antiche tradizioni, ma anche suggestivi scorci dedicati al Natale: l’itinerario che vi proponiamo oggi è l’ideale se volete trascorrere un ponte dell’Immacolata alla scoperta di due fra i borghi medievali più belli della Tuscia, Vetralla e Capranica, circondati dal paesaggio autunnale dei boschi in tutte le sfumature di colore del foliage, dal giallo, all’arancio, dal rosso al bordeaux.

 

Iniziamo la nostra passeggiata da Capranica, che spicca arroccata su una sorta di “sperone” tufaceo, a sud del Lago di Vico.

In questa cittadina dalle origini etrusche fece sosta il Petrarca, ospitato da Orso Anguillara, e sono molti gli angoli degli antichi vicoli che rievocano la presenza del poeta. Capranica fu anche, come le vicine Sutri e Vetralla, tappa dei molti pellegrini che nel corso dei secoli percorsero la Via Francigena. Attualmente il borgo si divide in tre aree principali: la parte antica, con il castello Anguillara, la zona rinascimentale e la zona nuova. La Chiesa di Santa Maria è senz’altro una delle più belle da visitare. E, addentrandosi nei vicoli dove le antiche grotte etrusche sono state trasformate nel Medioevo in cantine, oggi spiccano angoli abbelliti da murales che, come quello delle anziane donne che filano la lana, si ricollegano ad antiche usanze contadine. Capranica, con le sue taverne e trattorie tipiche, è anche il punto ideale per degustare molte prelibatezze del territorio, come le fettuccine ai funghi porcini, le pappardelle al cinghiale, i tagliolini alla salsiccia e i lombrichelli cacio e pepe.

Terminata la visita di Capranica proseguiamo in direzione di Vetralla, sul versante occidentale dei Monti Cimini. Anche questo borgo, che affaccia come un balcone panoramico sulle vallate sottostanti, racchiude in sé bellissimi scorci che riportano ad un tempo antico: come i vicoli con i fontanili dove le donne andavano a fare il bucato fino all'inizio del Novecento. Un’autentica meraviglia artistica da non perdere a Vetralla è la chiesa di San Francesco, del XII secolo, con la Cripta (a 6 navate, divise da 27 colonne) realizzata tra il VII e il VIII, secolo, dove ancora oggi si ammirano i resti degli affreschi sacri. Le decorazioni natalizie che abbelliscono la parte più antica del borgo danno un’atmosfera molto accogliente al paese, in questo periodo dell’anno. Pensate che le origini di Vetralla risalgono all’epoca villanoviana, quindi sono addirittura antecedenti alla civiltà etrusca: in seguito la cittadina fu incorporata nei domini di Roma, come stazione di posta sulla via Cassia, i cui ruderi sono ancora visibili. Nelle vicinanze del paese sono molte le possibilità di trekking nei boschi e passeggiate nella natura: uno dei siti archeologici meno noti, eppure interessanti, è la Grotta Porcina, necropoli rupestre scavata nel tufo, con varie tombe ed un altare sacrificale avvolto ancora nel mistero.

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