Roma, a San Lorenzo apre la prima Soho House d’Italia: dalla membership alla location, tutto sul “private club” dei creativi

Giovedì 11 Novembre 2021 di Sabrina Quartieri
Soho House Rome (foto © Venanzi)

Si presenta come “The place to be” per i creativi romani, il posto dove stare, per riunirsi e fare network, tra momenti di relax e serate all’insegna del divertimento. È Soho House Rome, prima apertura in Italia dell’esclusivo e famosissimo “private club” amato da celebrities e socialites, fondato a Londra nel 1995 dal talentuoso imprenditore Nick Jones e diffuso negli anni in diverse parti del mondo. A ospitare la “maison” nella Città eterna è il distretto artistico di San Lorenzo, lo storico quartiere universitario della Capitale. Ma varcare la soglia dello stabile di via Cesare De Lollis, un segretissimo microcosmo articolato su 10 piani, non è affatto facile. La procedura di ammissione all’ambitissimo e chiusissimo club urbano comincia con un’application online e passa attraverso una rigorosa selezione: «Lavoriamo per avere una community inclusiva a livello di età, gender, etnia e sensibilità creative, a prescindere dalla professione esercitata», spiega Luca Mazzullo, Head of membership and Communication di Soho House Rome.

«Chi valuta i profili è un comitato di “expert” formato da figure appartenenti alle diverse industrie creative dislocate sul territorio italiano e preposto a esaminare il potenziale candidato, che dovrà presentarsi sia con una descrizione di se stesso, che motivando il personale interesse a voler entrare a far parte del club», conclude Luca. Se si risponde a tutti i requisiti richiesti, poi, bisognerà versare una quota associativa annua, pagabile anche mensilmente. Le tipologie di membership sono: la “Local house”, che consente di essere ammessi nella “casa” romana, mentre in tutte le altre del mondo, dalle più iconiche londinesi agli indirizzi di Miami, Los Angeles e Mumbai, si può accedere solo se si pernotta. Con la “Every house”, invece, si utilizza la “maison” capitolina e si entra in quelle estere, senza dover riservare una stanza. Ma non finisce qui: esiste, infatti, l’opzione “Soho Friends”, una soluzione più approcciabile pure in termini di spesa.

A questa particolare community viene dedicato lo spazio al piano terra, che sta per essere inaugurato a Soho House Rome: è lo “Studio”, un open space accessibile anche se non si dorme nello stabile, dove studiare, lavorare e partecipare ad eventi, con tanto di offerta “Food & beverage” interna. Con tale formula, infine, è possibile usufruire di tutti gli altri ambienti, sia a Roma che all’estero, seppur solo pernottando. 

 

Con l’intento di diventare la “mecca” della creatività più innovativa e di tendenza, la sede romana del club ha scelto il distretto artistico e pop di San Lorenzo, per stare fuori dai circuiti turistici ma dentro un quadrante fucina di idee. L’obiettivo è portare il più possibile all’interno il “vibe” giusto, affinché la “casa” sia davvero un ritrovo di “trendsetter”, con gente capace di creare, dettare tendenze e rinnovarsi sempre. Spazio ai giovani talentuosi, quindi, che potranno beneficiare di tariffe di accesso annuali dimezzate, ma solo se si ha del genio e meno di 27 anni. Soho House punta, infatti, a sostenere la crescita e lo sviluppo delle sensibilità creative nelle nuove generazioni. Come racconta Mazzullo: «Non è insolito vedere seduti allo stesso tavolo un regista emergente e uno già di successo». Intanto, la “maison” capitolina è pronta a fare la sua parte sotto la guida del Direttore romano, “defender” della membership, Giorgia Tozzi, che non ammette deroghe alla rigida “etiquette” del club, “fortino” di iscritti amanti della privacy, né tantomeno all’impeccabilità di “facilities” e programmi di intrattenimento a costoro riservati.

«Qui i “members” devono sentirsi protetti e a proprio agio, come a casa. Riservatezza e rispetto sono garantiti, anche grazie alla policy interna che vieta l’uso di cellulari per fare foto, video e chiamate. Nella Soho House le “good vibes” nascono con gli incontri e lo scambio “live”, tra persone che condividono una certa sensibilità e dei modi autenticamente gentili», spiega Giorgia. L’ambiente è uno squisito mix di arredi, con lo stile “old fashioned” della sofisticata eleganza britannica di tutte le Soho House, e quello più “local” delle storiche dimore con ballatoio tipiche del quartiere San Lorenzo, tra pavimenti in Graniglia Romana e tavoli in marmo. Lo stabile, progettato dal team interno Soho House design, presenta rivestimenti in travertino e linee che ricordano le rotondità dei monumenti più iconici della Roma antica. Ogni piano vanta lunghi balconi e grandi finestre che conferiscono alla struttura un aspetto “industrial”, simile all’affascinante volto della vicina Fondazione Pastificio Cerere. Al suo interno, l’edificio propone una luminosissima Soho Health Club su due livelli, per rigenerarsi tra trattamenti beauty personalizzati e sessioni di fitness in stanze luminosissime. Sta per essere ultimato e inaugurato, invece, il cinema interno, un’intima saletta con 42 comode poltrone di velluto, morbidi pouf per stendere le gambe e “drink à porter” da sorseggiare durante la visione.

Gli alloggi si dividono tra 49 camere e 20 appartamenti (per soggiorni di lunga durata disponibili a breve). Il nono piano è invece destinato al Club, lo “spazio” solo per membri e per i loro ospiti riservato agli incontri di business e a fare le conoscenze che contano, magari mentre si consuma un drink e si ordina un piatto tipico della tradizione romana o, per un vero “must have” delle kitchen delle Soho House, l’iconico Avocado toast. La struttura ospita poi una importante collezione di opere di artisti già famosi o emergenti. Al decimo piano, infine, si lavora per realizzare entro marzo prossimo “The cherry on top” di Soho House Rome. È il rooftop, che si appresta a diventare regno del glamour “en plein air”, con la vista a 360° gradi sulla Città eterna. La sua piscina, con le piastrelle smaltate color rosso e gli ombrelloni merlati tutt’intorno, è già un’icona del lifestyle capitolino, immersa nell’altissimo “secret garden” pensile del club. Qui, tra odorose piante della Macchia Mediterranea e sinuose colonne di argentei ulivi e profumati limoni, un grande murale firmato Gio Pistone domina un’intera parete. Ma, (udite, udite), il rooftop si prepara anche ad accogliere un’altra grande novità tutta romana: il primo “Cecconi’s Terrazza” del Belpaese, l’amatissimo ristorante di cucina italiana, conosciuto in tutto il mondo proprio grazie alla “family” delle Soho House.

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