Il Coronavirus fa crollare le ricerche di viaggio del cinquanta per cento rispetto al 2019

Venerdì 17 Aprile 2020 di Francesca Spanò
Il Coronavirus fa crollare le ricerche di viaggio del cinquanta per cento rispetto al 2019
La pandemia in corso ha cambiato le nostre vite: non sappiamo ancora se a lungo termine, ma nulla è più come prima. Nell’immediato le nostre certezze sono crollate e, mentre cerchiamo di adeguarci al nuovo stato di cose, uno dei primi settori in gravissima crisi è proprio quello del travel. Non manca di certo la voglia di viaggiare che nella mente di molti resta sempre al primo posto, ma la paura di contrarre il virus e l’impossibilità di spostarsi hanno, ovviamente, fatto registrare un cambiamento nelle ricerche sul web.
 
La situazione dei viaggi
 
Un nuovo studio di ByTek, agenzia di performance marketing in collaborazione con Parchi Permanenti Italiani, ha realizzato una ricerca in tema e i risultati non sono stati confortanti. Nel travel le ricerche sono diminuite della metà rispetto al 2019 e del meno 37 per cento rispetto a febbraio. Persino l’interesse, sempre molto alto per ecoturismo, enogastronomia e vacanze di nicchia sembra essersi spento in modo netto.
 
I dati
 
Ad oggi non ci si sente comunque tranquilli a spostarsi e, quindi, non basterà probabilmente rimuovere il blocco totale per ridare nuova vita a viaggi e vacanze. Altrettanto certo è che nei prossimi mesi, saranno tanti coloro che sceglieranno di restare in Italia, anche se dovesse essere possibile allontanarsi. Nello specifico, a marzo sul web l’attenzione per il settore è calato pure riguardo a bus & rail e car rental & taxi services, con una diminuione di circa il 60% rispetto a marzo 2019. A seguire ci sono tour operator e agenzie di viaggio, viaggi organizzati e crociere, con cali che oscillano dal 56,5% al 54,6%. Non va meglio per i viaggi aerei con una percentuale che va da meno 50 a meno 46 per cento.
 
Altri settori in calo
 
Riguardo agli sport invernali la flessione è del meno 6,5 per cento, mentre per i parchi di divertimento siamo a meno 65,85%. E poi, per i giardini zoologici e gli acquari la flessione è del meno 60,28%, piuttosto alta rispetto al marzo 2019 e, infine, per spiagge e isole si parla di meno -49,01% e per gli edifici storici di un -44,78%.


 



 
 
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