Se lo avesse saputo, Jean-Jacques Annaud avrebbe diretto Sean Connery e la pellicola "Il nome della rosa" a Narni.
Qui era presenta un'unica cella carceraria, rimasta quasi completamente intatta, al cui interno i prigionieri cercavano sollievo intagliando graffiti che riportavano messaggi di pace, libertà e giustizia scritti con un linguaggio segreto fatto di simboli massonici, alchemici e cabalistici. Un luogo magico riportato alla luce grazie all’Associazione Culturale Subterranea (https://www.narnisotterranea.it/), nata nel 1994 e portata avanti da un gruppo di volontari che da anni operano a Narni. Guide appassionanti e appassionate e percorsi contingentati permettono di godere dei misteri di un passato che ci appartiene ma che troppo spesso ignoriamo.
Dalla religione, a Narni si passa alla scoperta della capacità edificatrici dell’uomo: si può percorrere l’unico acquedotto romano aperto al pubblico in Italia. Chiamato “Formina”, è forse stato costruito dal curator aquarum Nerva, nel 27 d.C. sotto l’impero di Tiberio. Lungo quasi 13 km, si snoda lungo le pendici delle colline, attraversa tre monti, altrettanti trafori e supera dei corsi d’acqua. La visita, possibile solo da maggio ad ottobre su prenotazione, in questo momento è sospesa causa Covid-19, ma quando sarà di nuovo accessibile è un’esperienza da non perdere.
Ma Narni non è solo sotterranea: ci sono appuntamenti culturali lungo tutto l’anno. Ad ottobre si è svolta la quinta edizione del "Festival della Sociologia" e la prima edizione di "Narni Città Teatro" intitolata "Nascita”; una manifestazione a cura di "LVF - Lunga Vita Festival" di Ilaria Ceci e Davide Sacco.
"Cadute Necessarie” sarà il sottotitolo della prossima edizione: «Insieme alle fasi dell’essere vivente - dichiara il direttore artistico - , attraverso le drammaturgie scelte prenderà forma il racconto di Narni nella sua pienezza, con la proposta di spettacoli che non sarà possibile vedere altrove. Non vogliamo essere Romaeuropa o Spoleto, vogliamo essere l’idea di portare il teatro fuoridal teatro».