Aria malata: scatta la stretta per agricoltura, trasporti e residenze. Ecco il Piano regionale

È partita la lotta per abbassare il livello di rischio per i cittadini. Decine di milioni di euro a disposizione. Scoccimarro: "Svolta"

Sabato 16 Marzo 2024 di Antonella Lanfrit
Aria malata: scatta la stretta per agricoltura, trasporti e residenze. Ecco il Piano regionale

PORDENONE/UDINE - Sei misure e quindici azioni, che spaziano dall’agricoltura al commercio-residenziale, all’industria, al trasporto marittimo e a quello su strada: sono le ramificazioni attraverso le quali sarà operativo da qui al prossimo quinquennio il nuovo Piano regionale della qualità dell’aria che la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro ha approvato in via definitiva.

 
LINEE GUIDA
Un Piano le cui azioni hanno l’obiettivo di «migliorare lo stato dell’ambiente non solo per gli effetti positivi esercitati sull’aria – spiega l’assessore regionale -, ma anche sul clima e sulla salute delle persone». Per metterle a punto, prosegue, «sono state utilizzate metodiche innovative di analisi costi-benefici funzionali alla scelta e all’ottimizzazione delle più efficaci misure attuative del Piano». La Vas, la valutazione ambientale strategica attivata per il Piano, ha concluso con parere motivato favorevole, «ed è emerso con chiarezza – sottolinea Scoccimarro – l’assoluta prevalenza di effetti positivi sull’ambiente». Tra le novità strutturali, c’è l’istituzione di un’apposita cabina di regia, che avrà il compito «di presidiare con continuità lo stato di attuazione delle singole azioni», precisa l’assessore. Il contributo che l’ambito agricolo potrà dare al miglioramento della qualità dell’aria secondo il Piano passa attraverso l’ottimizzazione degli allevamenti di vacche da latte, di suini e di quelli intensivi del pollame, nonché attraverso la gestione dei concimi agricoli. L’ambito commerciale-residenziale contribuirà attraverso la riduzione della temperatura degli edifici, la sospensione dell’utilizzo della combustione a legna, il divieto di abbruciamento di sfalci e potature, la regolamentazione dell’utilizzo di stufe a biomasse. Per l’industria varrà l’attestazione di riconoscimento Emas – lo strumento volontario per valutare e migliorare le proprie prestazioni ambientali – e l’analisi degli impatti cumulativi da inquinanti non normati nelle aree industriali dei Consorzi di sviluppo economico. Nei porti si dovrà continuare con l’elettrificazione delle banchine e l’utilizzo di carburanti navali a basso tenore di zolfo. Per quanto riguarda invece il trasporto su strada, il Piano regionale per la qualità dell’aria prevede la limitazione al traffico veicolare e la sostituzione di autoveicoli inquinanti.

Il Piano approvato dalla Giunta regionale è arricchito dagli scenari, cioè dai mutamenti che le azioni sono in grado di generare a seconda degli investimenti che si attuano su di esse. Per quanto riguarda le Pm10, per esempio, le polveri sottili che rappresentano un inquinamento problematico per il territorio regionale, si osserva che «misure che prevedono un investimento complessivo tra i 32,5 e i 34,2 milioni di euro possono mettere in sicurezza la maggior parte della popolazione, con anche un significativo miglioramento per alcune zone del Pordenonese in cui la popolazione rimarrebbe più esposta in caso di non adozione delle azioni del Piano». 

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L’ITER
Il nuovo Piano sostituisce il precedente che era stato redatto nel 2013 e rappresenta «un quadro programmatico strutturale teso a promuovere la qualità dell’aria attraverso l’adozione di un sistema organizzato di procedure per la riduzione dell’inquinamento atmosferico», spiega ancora l’assessore Scoccimarro. «Le buone pratiche della Regione - aggiunge - già oggi consentono di evitare il superamento dei limiti per la qualità dell'aria a parte qualche più che rara unica eccezione nella zona più vicina alla pianura padana e pedemontana pordenonese, dove puntiamo a migliorare le condizioni con il piano di qualità dell’aria e in particolare con la nuova misura di contributo per le nuove stufe e pompe di calore, azioni per le quali abbiamo previsto 3 milioni di euro». La pubblicazione dell’Avviso per poter accedere a questi fondi è prevista per aprile, dopo un intervento normativo per consentire l’intesa con le Camere di Commercio che saranno i canali operativi della misura. «Se gli importi delle richieste saranno superiori ai fondi a disposizione – anticipa Scoccimarro -, provvederemo ad incrementarli con l’assestamento di luglio». 

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