Emergenza sbarchi, la Lega: «Via i migranti». Ma il Pd attacca: «Integriamoli»

Lunedì 21 Agosto 2023 di Mauro Giacon
La palestra allestita per accogliere i migranti

PADOVA - Monta la polemica politica sugli immigrati. Con il sindaco leghista di Noventa, Marcello Bano e il segretario del partito, nonché sindaco di S. Giorgio in Bosco, Nicola Pettenuzzo che criticano le scelte del governo, mentre il Pd attacca il centrodestra e chiede una vera integrazione.

CONTRO GLI HUB
«Siamo contro gli hub e l’accoglienza diffusa: chi non ha diritto di stare in Italia deve essere rimandato indietro» dice Marcello Bano, sindaco leghista di Noventa Padovana, in testa alla rivolta dei primi cittadini del Veneto del Carroccio sull’arrivo in questi giorni di migranti, collocati in palestre. «Se questo è il modo di risolvere i problemi non è dignitoso. Capannoni, uffici, palestre - dichiara - non possono essere usati per stoccare i migranti, non sono strutture idonee». L’unica soluzione praticabile, per Bano, «è l’utilizzo di centri di permanenza per i rimpatri, meglio se vicini ad un aeroporto».
 

GIORDANI CRITICATO
Le scelte imposte alle amministrazioni locali anche da parte della Provincia non lo trovano d’accordo. «Il sindaco Giordani può decidere per il Comune ma offrire strutture della provincia (come la palestra della scuola Duca degli Abruzzi ndr) senza condividere la scelta è sbagliato. Anche perchè avevamo convenuto con la lista unitaria che la Provincia si sarebbe occupata solo di amministrazione, senza fare politica».
«Le palestre non sono strutture adatte - ripete Bano - soprattutto perchè siamo a poche settimane dalla ripresa dell’anno scolastico». Quelle fatte dal governo, rincara, «sono scelte che non ci rappresentano, non rappresentano la linea del partito», sottolineando che quanto sta avvenendo in questi giorni «passa sopra a qualunque regola di buonsenso, mettendo in seria difficoltà gli amministratori locali. Invece bisognerebbe prendere esempio dai centri per il rimpatrio attivi in Inghilterra dove si viene subito identificati e chi non ha diritto se ne va. Insomma la Meloni ha vinto le elezioni puntando sul blocco navale e ora nemmeno i rimpatri?»
 

COLONNELLO
Per un leghista che vorrebbe mandare via i migranti un’assessore al Sociale del Comune, Margherita Colonnello, Pd, che ne vorrebbe di più con i dovuti criteri, quelli dei Sai, i centri di secondo livello dove si comincia un percorso di integrazione. «Noi abbiamo 120 persone, 28 delle quali alla ex Gabelli. Abbiamo chiesto di allargare più volte ma continuano a non dare risposta mancando così a tre esigenze: accogliere le persone in modo proprio, supportare la popolazione locale nei processi di inclusione, rispondere alle richieste delle imprese che chiedono lavoratrici e lavoratori».
«Che non si tratti di un’emergenza ma di una politica chiara dle centrodestra lo dimostra un fatto - continua - fino all’anno scorso, con altri governi, non esisteva il tema tendopoli. Non che questo voglia dire che andava tutto benissimo, ma nemmeno si arrivava a una tale esasperazione. Siccome è la terza volta che succede quando la destra ha gli interni, forse può diventare chiaro che siamo di fronte a un disco rotto».
«Insomma - prosegue - quanto sta accadendo in queste ore è la dimostrazione di quanto irresponsabile sia il nostro governo nella gestione dei flussi migratori. Non siamo di fronte a un’emergenza, ma a un fenomeno strutturale che, non casualmente, negli anni passati non aveva causato alle amministrazioni comunali molti dei problemi che ci sono oggi. Diciamolo chiaramente: il governo scarica sui comuni e sui cittadini i costi che non è disposto a sostenere per le politiche di accoglienza».
«Parlano i fatti, più che i proclami - continua - Con il decreto Cutro, si sono tagliati i fondi per l’accoglienza. Non si riescono pertanto ad accogliere le persone negli appartamenti, perché i costi dell’affitto non sono sostenibili. Altro che accoglienza diffusa. Il governo propone di fatto il modello degli hub».
«Lo dimostra anche un altro fatto: moltissimi comuni, anche nel nostro territorio, si sono resi disponibili per partecipare al Sai, il programma di accoglienza diffusa a gestione comunale. Ma, nonostante le pressanti richieste di ampliare il sistema, da mesi il ministero dell’Interno non sta rispondendo».
«A Padova - conclude - abbiamo fatto come facciamo sempre: non lasciamo indietro nessuno.

La nostra è una città accogliente, dove tutte e tutti possono trovare la possibilità di realizzarsi. Per questo preferiamo compiere degli sforzi piuttosto che vedere le persone dentro le tendopoli. Ma il Governo deve risponderci. Il nostro sforzo non può essere lasciato da solo».

PAJOLA
Matteo Pajola ha sconfitto da civico la candidata del centrodestra Gallana nel 2021. È capofila di un comune che aderisce ai Sai con S. Urbano e Cartura. A Este arriveranno 18 profughi, 40 in tutto. «Abbiamo aderito perchè crediamo in questo modello integrativo che comprende anche corsi di italiano e attività lavorative e consente ai comuni di non subire imposizioni quando si tratta di garantire ospitalità. Il fatto è che sia che lo chiamiamo hub o ospitalità diffusa se non c’è un’integrazione forte crolla tutto e si alimenta tensione sociale. A centrodestra c’è confusione interna. Hanno vinto le elezioni su questo e adesso sono in difficoltà. Io non entro in questo discorso ma se non si comprende che è questo il modello di integrazione altri tipi di accoglienza sono difficili da mantenere».

PETTENUZZO
«Quello che dice Bano lo stiamo dicendo da tempo a tutti i livelli, a partire dal segretario regionale Stefani fino appunto alla segreteria provinciale - dice Nicola Pettenuzzo segretario provinciale Lega e sindaco di S. Giorgio in Bosco - Non siamo d’accordo su certe scelte che incidono sui Comuni. La palestra fra l’altro con il caldo di questi giorni non è certo il luogo ideale anche umanamente. Per quanto riguarda l’accoglienza poi siamo tutti disperati. Per me avere quattro minori istituzionalizzati e una mamma significa spendere migliaia di euro sul bilancio. Se fossi un’azienda porterei i libri in tribunale. Se l’assessore al Sociale Colonnello volesse venire a vedere quanto incide un migrante in un piccolo comune la invito a venire a vedere».
 

Ultimo aggiornamento: 08:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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