FIUME VENETO - Chiusa per 10 giorni l'attività di una sala slot a Fiume Veneto.
Minori in sala slot, la responsabilità
Responsabilità che la proprietà del locale non avrebbe ritenuto di propria competenza. Ragione per cui non solo non ha accettato il provvedimento impostole, definendolo un atto illegittimo nei suoi confronti, ma ha anche tentato - seppur vanamente - un ricorso al Tar. La stessa proprietà infatti si sarebbe ritenuta estranea «alla violazione contestata, con presunta violazione del principio di colpevolezza e personalità dell’atto amministrativo», sostenendo che «non dovrebbe chiudersi l’attività per quella che si configurerebbe come responsabilità del singolo dipendente, laddove egli ha permesso a soggetti minori di dedicarsi ad attività ludiche riservate ad adulti». In poche parole, secondo il titolare, che gli avventori siano o meno maggiorenni non sarebbe responsabilità tantomeno compito suo.
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Rigettata l'istanza
L’istanza, però, è stata respinta e giudicata infondata dal Collegio, che ha ricordato come la legge imponga al responsabile di una sala giochi «il preciso obbligo di vigilare e di impedire l'ingresso del minore identificandolo già prima che entrasse nel negozio di scommesse, organizzando, sotto la propria responsabilità, l'attività in modo tale da evitarne l'accesso anche solo occasione nei locali dove si svolge esclusivamente un'attività di gioco con vincita in denaro». Qualora questo obbligo non venga atteso, la sanzione della chiusura rappresenta “un atto dovuto”, ragion per cui non sarebbe stato possibile ammettere un esito diverso dal provvedimento.