Clauzetto, un giorno da sindaco del paese più piccolo: «Io e i miei 365 cittadini: ma che fatica la burocrazia...»

Un pugno di case in provincia di Pordenone: "Cerchiamo di salvare il salvabile con il turismo"

Sabato 7 Gennaio 2023 di Giulia Soligon
Clauzetto, Giuliano Cescutti: «Io, sindaco di 365 cittadini: ma che fatica la burocrazia...»

CLAUZETTO - Tutto qui è più lento, più piccolo e anche per questo più difficile, al punto che fare il sindaco diventa una missione. Clauzetto, 365 anime in provincia di Pordenone, è uno dei più piccoli comuni del Friuli Venezia Giulia. In città ci sono condomìni che hanno più abitanti, e amministrarli è una faticaccia. Giuliano Cescutti, primo cittadino di Clauzetto, ha sposato la missione di sindaco per ben due volte. Dopo il primo mandato svolto tra il 2002 e il 2012, lo scorso giugno ha ottenuto nuovamente la fiducia dei cittadini. La domanda, per lui come per molti altri agnelli sacrificali che si assumono una montagna di responsabilità in cambio sostanzialmente di nulla, è semplice: chi glielo fa fare?
«Non sono sindaco per velleità politiche o di protagonismo - racconta -, mi sono messo a disposizione rispetto alla necessità di avere una figura che si prendesse cura con passione della comunità».

Qui si scende in campo con un solo obiettivo: mantenere viva la fiamma che alimenta il paese e incrementarne l'attività. Una missione resa ancora più ardua in un frangente storico come quello attuale, nel quale la crescente inflazione sta mettendo in ginocchio diverse realtà, ragion per cui promuovere un piano di rilancio della montagna, più volte additata come isolata e in via di spopolamento, potrebbe non essere così semplice.


PENDOLARI
Ma un passo alla volta. Iniziando dalla giornata-tipo: «La giornata del sindaco è molto simile a quella di tante altre persone. Alla mattina, a meno che non ci siano impegni urgenti in Comune, scendo a Pordenone per lavoro, poi la sera prima di rincasare vado in municipio. Anche se il comune è piccolo, la proporzione della burocrazia resta la stessa di una città, quindi la maggior parte dell'attività serale è dedicata alla corrispondenza». Sì, ma i cittadini? «Si incontrano per le vie, non certamente dentro le strutture comunali. Qui non c'è il residente che bussa alla porta del sindaco, il confronto avviene in paese».
Prima di essere una missione, però, amministrare un piccolo comune di montagna è anzitutto una sfida con se stessi e con le istituzioni, dalle quali molti sindaci si sentono spesso inascoltati. «Qui serve soprattutto creatività e progettualità per cercare di dar vita a cose nuove nonostante la limitata disponibilità di mezzi e risorse finanziarie». Da dove si comincia quindi? «Cercando di salvare il salvabile, anche se qualche volta i risultati ti remano contro».
Come tre mesi fa con la chiusura dell'unica farmacia sopravvissuta. Una sconfitta, non lo si può negare, ma questo non può essere motivo di resa. «Clauzetto è il classico comune di montagna che può continuare a vivere e ad avere i servizi essenziali (alimentari, bar, edicola, farmacia) in funzione del fatto che è meta scelta dai turisti, siano essi di giornata o per brevi soggiorni». Una dimensione importante, quella turistica, che si evince anche rapportando il numero dei residenti stabili (365) alle oltre 700 abitazioni presenti sul territorio, la metà delle quali sono seconde case. Sono i flussi vacanzieri, concentrati più che altro lungo la stagione estiva, a consentire alle attività commerciali un fatturato tale che permetta loro di vivere tutto l'anno e ai residenti di avere un servizio costante. «Rendere il paese attrattivo corrisponde all'esigenza di trovare un equilibrio nella comunità. È evidente che se la comunità non può avere questi servizi, non può sopravvivere».


STRADE
Per questo la questione della viabilità è prioritaria per chi vive in montagna. «Per noi la pulizia delle strade deve essere massima, è garanzia per i residenti, ma anche un biglietto da visita per i tanti turisti che arrivano. Ho dovuto portare avanti una battaglia per far sì che le ex strade provinciali ricevessero gli sfalci stradali». La manutenzione del territorio porta con sé il tema del dissesto idrogeologico che affligge le località montane. Non crea particolare preoccupazione invece il tema del lavoro: «Per gli sbocchi professionali, oltre a quello che può offrire l'ente pubblico comunale possiamo contare sulla casa di riposo e la cava di marmo, riaperta di recente, e che ha già incontrato la disponibilità di un giovanissimo del paese. Altre fonti d'ingresso occupazionale sono l'azienda Acqua Pradis e la latteria di Pradis di Sopra, fiore all'occhiello di quella che è una storia importante della nostra comunità, legata all'allevamento del bestiame da latte».
Tuttavia, a mancare davvero è una figura che possa fare tesoro delle opportunità che provengono dal turismo. «In questi giorni stiamo aspettando le offerte per individuare un gestore che rilanci il nuovo locale delle Grotte di Pradis, punto di ristoro per quel sito che ogni anno attrae ventimila visitatori. Purtroppo la difficoltà creata dalle crisi - prima sanitaria e poi economica - di questi ultimi due anni ci lascia molti dubbi sulla possibilità di trovare un imprenditore adeguato». Che si respiri in città o in montagna, la storia resta sempre la stessa: molte le attività che, soffocate dalla crisi, non riescono a sopravvivere, al punto che «pensare che qualcuno investa quassù è un po' difficile, ma noi non demordiamo».


PROGETTI
E a crederci non si sbaglia mai, perché, nonostante si continui a parlare di montagna spopolata e isolata, 41 persone hanno deciso di piantare nuove radici proprio qui, aprendo nuove prospettive di vita sul Balcone del Friuli. «Sono contento perché vuol dire che la comunità è ancora attrattiva e si arricchisce di persone vere. Come ho detto prima, l'ospite è la ragione della nostra sopravvivenza e la comunità deve fare risorsa di ognuna di queste opportunità». Non ci sono dubbi per Cescutti: la strada da percorrere è in salita, ma il percorso è ben tracciato. «Vorrei arrivare alla fine del mio mandato con la realizzazione di un centro comunitario destinato ad accogliere un'aula didattica e una sala con cucina e magazzino, dove si possa organizzare la tradizionale Festa De La Balote. Abbiamo già avviato uno studio di progettualità, la cifra sarà impegnativa, ma speriamo nei prossimi anni di riuscire a trovare le risorse affinché Clauzetto possa consolidare quella sua vocazione turistica, condizione di sopravvivenza per tutta la comunità».

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Ultimo aggiornamento: 8 Gennaio, 08:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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