Maltempo, prezzi alle stelle e pure la fuga dei tedeschi: turismo in picchiata libera in Fvg

Giovedì 31 Agosto 2023 di Loris Del Frate
La spiaggia di Lignano

La stagione turistica non è ancora terminata e tempo per cercare di recuperare ce n'è ancora - meteo e neve permettendo - ma di sicuro le speranze della scorsa primavera quando i primi numeri facevano trasparire presenze da record per l'anno in corso , sono andate deluse. Come dire, insomma, che quella cifra piena che l'assessore al Turismo, Sergio Emidio Bini aveva prima sussurrato a voce bassa, poi lanciata con un moto di grande enfasi, ossia i 10 milioni di turisti, è ben lontana dall'arrivare a tagliare nel traguardo. Già andrebbe bene pareggiare il conto con i numeri dello scorso anno che comunque non facevano certo schifo, anzi, ma a sentire Federalberghi regionale, pur non avendo l'associazione il quadro complessivo della regione, sarà un risultato complicato anche il pareggio.

COSA E' SUCCESSO
Non servire essere dei grandi economisti per capire come sono andate le cose (e come rischiare di andare per i mesi che mancano, compresa la stazione sciistica) a cominciare dalla botta dalla quale è difficile riprendersi legata al maltempo. Già, la pioggia. Una decina di giorni a luglio hanno tagliato le gambe al mare e anche la prima settimana di agosto non è stata brillata. Recuperare tre settimane di caduta diventa impossibile soprattutto se l'inflazione fa il resto. Famiglie con sempre meno soldi in tasca e prezzi alle stelle, un mix micidiale. Grado e Lignano hanno pagato il conto più alto. Meglio la montagna, ma senza impennata.

IL COLPO DI GRAZIA
L'ultima mazzata arriva dagli stranieri, in particolare i tedeschi, anche loro alle prese in casa con una crisi strutturale che ha fatto perdere posti di lavoro e ridotto gli stipendi. Difficile quantificare allo stato con esattezza la percentuale di mancate presenze teutoniche, ma potrebbe anche essere alta. Calano puro gli austriaci. Il resto non ha certo compensato le assenze.

L'ASSESSORE
«Fatta una doverosa premessa, cioè che i dati relativi alle presenze turistiche ad agosto sono ancora provvisori - spiega l'assessore al Turismo, Sergio Emidio Bini - è possibile comunque provare a delineare qualche tendenza. Complessivamente nei mesi estivi il Friuli Venezia Giulia ha fatto registrare una performance migliore rispetto al resto d'Italia, al netto di un calo generalizzato delle presenze registrate in tutte le Regioni e causato da una somma di fattori, su tutti l' aumento dei costi e il maltempo. Proprio il meteo avverso ha colpito duro alla fine di luglio e l'auspicio per i nostri operatori è che questo non si riaccada nelle prossime settimane. Anche perché il trend agostano è stato fin qui positivo e favorito dal bel tempo. Non ci sono numeri sufficienti per tracciare un bilancio definitivo.

PRIMI RISCONTRI
«Anche i primi riscontri per la seconda parte del mese - va avanti l'esponente della giunta - parlano di un parziale comunque soddisfacente. Un altro fattore importante, durante tutto l'arco della stagione, è stato il ritorno degli stranieri, pur con qualche frenata per quanto riguarda il mercato tedesco, attribuibile sempre alle conseguenze dell'inizio e della recessione economica della Germania. A livello generale -conclude Bini - si sta confermando una tendenza già evidente a luglio, cioè la sostanziale tenuta rispetto ai numeri dell'ultima stagione pre-Covid. Un risultato che vede la nostra Regione reggere meglio di altre l'urto di gonfiare e maltempo».

IL FUTURO
Si tratterà di capire ora come si svilupperanno le ultime ferie al mare di settembre, mese comunque ancora in grado di risollevare le sorti sia nei luoghi di mare che in montagna, pur se le giornate più corte sono un handicap. Se il meteo terrà i numeri potranno alzarsi ancora, e la stessa cosa vale per la montagna nella stagione invernale. La neve potrebbe mettere il suggerimento e raddrizzare la stagione, ma le bizze del meteo oramai le conoscono tutti. Sarà infine fondamentale capire come si svilupperà l'economia.

Ultimo aggiornamento: 14:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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